Amor di Corsica

Date Luglio 14, 2011 Author giannidavico Comment No Comments

Questo è un post di emozioni, che descrive una sensazione che per me è sempre la medesima. Ha un volto e un respiro, non cambia, si ripete all’infinito.

La scena si svolge al ristorante U San Petru (anche se in questo caso il termine “ristorante” è assolutamente riduttivo), in quella parte del golfo del Valinco che io chiamo casa. Iniziano gli chants corses (i Voci Rivolta, in questo caso) e gli occhi mi si riempiono di lacrime. Penso a tante cose tutte insieme, ma fondamentalmente l’idea è che non ci sono abbastanza sere nella vita da passare qui, sotto questo ulivo millenario, ad assaporare roba purcina e ascoltare questi canti.

Canti che sono di fatto la voce di un’isola, o meglio della montagna in mezzo al mare (molto più che non dell‘île de la beauté‏: e questo l’ho capito in maniera netta e limpidissima il giorno in cui sono salito sulla torre di Senetosa e mi sono guardato d’intorno).

Insomma il sentimento dominante è la nostalgia. Nostalgia di presenze, di assenze, di tempi.

Questo sentimento è una sfumatura della felicità. Perché è come diceva la nonna di Ligabue: “L’è ‘d mej aver avù che aver da aver”. Perché è come disse Eduardo nella sua ultima uscita pubblica (Taormina, 15 settembre 1983): “Anche stasera mi batte il cuore. E continuerà a battermi pure quando si sarà fermato”.

Insomma le sere della vita non sono sufficienti, ma io ero lì. Felice.

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