Tag: musica

Aria, Valzurka

Col tempo questo blog è diventato anche il luogo dove far conoscere prodotti che ritengo in linea con i temi qui trattati. Non devo vendere nulla a nessuno, ma mi piace segnalare iniziative meritorie di cui vengo a conoscenza.

L’ultima, in ordine di tempo, è Valzurka, CD di Michela Manera e Piergiorgio Graglia, ovvero gli Aria.

Potrebbe essere vista come un’operazione nostalgica, tuttavia non è così: il passato forse entra in gioco, ma in modo elegiaco e sereno. In questo CD il piemontese è una cosa naturale e semplice, facile, bella. Me piases (“Mi piaci”, presente anche in versione francese, Tu me plais) è un pezzo di una semplicità e una bellezza che lasciano senza fiato. O, almeno, questa è stata la sensazione che ho provato io la prima volta che ho ascoltato questo pezzo. E non voglio essere irriverente, ma mi ricordo quel che è successo il primo giugno 1967 – dovevo ancora nascere, sia chiaro! 🙂 –, il giorno in cui è uscito continua a leggere »

Se ij bogianen a bogio… pòrca miseria!

Non è tanto questione di lingua piemontese, anche se ovviamente bisogna conoscerla per apprezzare questo spettacolo (visto nuovamente sabato scorso, al teatro Toselli di Cuneo). Il punto è più sottile: questa rappresentazione parla della gente, della storia (con la s minuscola – o forse dovrebbe essere maiuscola?) raccontando le storie “di una volta”, che alla fine non sono altro che le storie di sempre. Già, perché come dice Domenico Torta, il nostro problema è che non parliamo più ma ci rifugiamo nelle nostre vite digitali.

Il piemontese c’entra, si capisce, ma è solo un “pretesto”: perché possiamo dire, con Richard Bach, che

alla fine è solo la gente che conta, tutta la gente del mondo.

E come non pensare a Sherwood Anderson?

Sognavo di poter raccontare le storie di tutta la gente d’America. Sarei arrivato a tutti, li avrei capiti, ne avrei scritto la storia.

È arduo raccontare uno spettacolo come questo, che non si fa […] continua a leggere »