Paure immaginarie

Roberta, mia figlia grande, doveva sottoporsi a un vaccino qualche giorno fa. Pianti perché aveva paura, non voleva farlo, no, no e no! (Ricordo le mie stesse ansie di preadolescente al pensiero dell’appuntamento col dentista e quegli enormi arnesi di dolore.)

Avresti avuto voglia a consolarla, non c’era verso. Ma è stata costretta a farlo. Risultato: non ha sentito nulla. Nessun dolore, nessun fastidio, nessun sintomo successivo.

Ricordo uno zio che parlava della paura del buio, e diceva che il buio non è nulla, non esiste. (L’uomo nero mi fa paura ancora adesso, ma mi rendo conto che penso al nulla.)

Torna indietro a piacere con la memoria, e fai l’elenco delle tue paure. Quali risultati hanno avuto? Quante volte si sono dissolte nel nulla?

E dunque?

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