Tag: paure

Stanno tutti bene

A quei tempi non mi capacitavo che cosa fosse questo crescere, credevo fosse solamente fare delle cose difficili – come comprare una coppia di buoi, fare il prezzo dell’uva, manovrare la trebbiatrice. Non sapevo che crescere vuol dire andarsene, invecchiare, vedere morire, ritrovare la Mora com’era adesso.
Cesare Pavese, La luna e i falò

Guardo papà, un uomo buono, retto, giusto, sincero, onesto, fare fatica a scendere e salire dal letto. Vedo me stesso bambino sollevato come un fuscello dalle sue braccia, e vedo me stesso vecchio, vecchissimo, fare fatica a scendere e salire dal letto. Il padre e il figlio sono la medesima cosa.

L’altra sera a casa nostra c’è stata una sorta di riunione di famiglia, la parte cilena che è parte di me qui a condividere conoscenze di persone e fatti accaduti ben prima che io nascessi. Io non posso che ascoltare in silenzio, ammirato dalle gesta dei miei avi. Nella giustizia e nella rettitudine di nonno Giovanni ho ritrovato, tanti anni dopo, le radici del mio essere […] continua a leggere »

Insegnami a leggere

Papà ha 82 anni, il diabete, cammina con molta fatica, porterà l’ossigeno per sempre e ha circa un decimo di vista per ciascun occhio. (Proprio lui che, sembra ieri, mi sollevava come un fuscello.)

Michela, mia figlia piccola, ha cinque anni.

Martedì ho portato papà ad una visita presso un ottico (a 400 metri da qui e devi già prendere l’auto eccetera: un vero viaggio). L’idea era (ed è) quella di acquistare un videoingranditore per permettergli nuovamente, dopo un paio d’anni, di leggere senza che ci sia qualcuno che gli debba esporre un articolo. (Avevi 17 anni, la guerra appena terminata, tuo padre morto da poco e un mondo completamente a terra, hai attraversato l’oceano e affrontato l’ignoto per cercare la tua strada; a 82 non dici nulla perché questo è il tuo carattere ma certo tanto piacere non fa, il fatto di non riuscire nemmeno a leggere i titoli più grandi di un giornale o di una rivista.)

Martedì Michela ha scritto la sua […] continua a leggere »

Paure immaginarie

Roberta, mia figlia grande, doveva sottoporsi a un vaccino qualche giorno fa. Pianti perché aveva paura, non voleva farlo, no, no e no! (Ricordo le mie stesse ansie di preadolescente al pensiero dell’appuntamento col dentista e quegli enormi arnesi di dolore.)

Avresti avuto voglia a consolarla, non c’era verso. Ma è stata costretta a farlo. Risultato: non ha sentito nulla. Nessun dolore, nessun fastidio, nessun sintomo successivo.

Ricordo uno zio che parlava della paura del buio, e diceva che il buio non è nulla, non esiste. (L’uomo nero mi fa paura ancora adesso, ma mi rendo conto che penso al nulla.)

Torna indietro a piacere con la memoria, e fai l’elenco delle tue paure. Quali risultati hanno avuto? Quante volte si sono dissolte nel nulla?

E dunque?