Quante volte ho detto grazie in questi giorni

Questo post avrebbe anche potuto intitolarsi Ma chi ha detto che la sanità in Italia non funziona? Io dei problemi grossi del mondo so poco, ma la settimana scorsa è successo che alla nostra piccola è venuta la bronchite asmatica, una malattia molto diffusa tra i bambini – dunque nulla di nuovo – e che si cura con un po’ di pazienza.

Ma anche con una parola gentile quando serve, e non solo con la professionalità. Ed è di questo che parliamo oggi. Una mattina della settimana scorsa mi sono trovato con la piccola dalla pediatria e dieci minuti dopo al pronto soccorso e dieci minuti dopo ancora nel reparto di pediatria.

Tutte le persone con cui siamo venuti a contatto nei giorni passati lì, a partire dall’infermiera dell’accettazione alle infermiere del reparto, dai dottori al personale delle pulizie ai volontari, sono state di una prontezza e delicatezza e gentilezza con lei e con noi che inteneriva il cuore.

E in quei giorni ho detto un grazie dopo l’altro, grazie a tutte quelle persone che fanno il loro lavoro perché devono, certo; ma la gentilezza non è scontata. Mentre noi ne siamo stati testimoni. E la piccola ha trascorso quei giorni quasi come una vacanza.

Il reparto di pediatria dell’ospedale di Chieri è pieno, pieno zeppo, di infermiere e personale e dottori che danno l’anima per far star bene, o un po’ meno male, i bambini che hanno la (s)ventura di passare di lì.

Quindi grazie ancora, grazie a tutti quanti: perché è proprio come dice Jovanotti:

un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
e di smettere di lamentarsi

Tutte queste persone fanno il loro lavoro come si deve, così, senza aspettarsi ricompense, ma solo perché il mondo è un posto meraviglioso. (Mi sono svegliato, questa mattina: e questa è già una gran vittoria.)

Commenti

Ylenia ha detto:

Posso portare una stessa identica testimonianza di buona sanità per quanto riguarda Bologna, proprio nelle settimane scorse mio padre è stato ricoverato per problemi molto seri nella stroke unit di un ospedale di Bologna, la competenza e la bravura dello staff mi ha colpito ed in generale tutta l’organizzazione sanitaria che è stata attivata mi ha fatto pensare ad un’Italia migliore. Che già c’è e non fa notizia.

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