It’s a long way to Trofarello

Volevo impegnarmi a scrivere un bell’articolo, stavo pensando al tema. Poi però mia figlia piccola – piccola, oddio, ha già cinque anni e quasi mezzo – mi chiede se andiamo in treno.

In treno da Chieri a Trofarello.

Oggi pomeriggio, così. Senza un motivo se non la felicità della corsa in treno.

Lei e io, da soli. In questo sole ottobrino e questo calore che viene dalla terra, dall’aria.

La magia è fatta anche di strade ferrate, ho pensato.

E siamo andati. Il treno è magico, a cinque anni e mezzo. La magia è fatta di stazioni, sottopassaggi con l’eco e biglietti timbrati.

La felicità puoi prenderla anche per la coda, come un passero.

(E se questo post non è levigato come una poesia di Montale non importa, la felicità rimane.)

E tu? Di che cos’è fatta la tua magia?

Commenti

Ylenia ha detto:

che nostalgia il treno! Mio padre è stato ferroviere una vita e mi fa sempre un effetto speciale prendere il treno…ed ho 34 anni! Queste sono le emozioni che contano. Avete fatto bene a farvi un giro a Trofarello, questo paese ha anche un nome simpatico

Marta ha detto:

La mia felicità è prendere la bicicletta, con mio figlio di 13 anni e andare al paese vicino, nella latteria, a prendere la ricotta buona e tornare a casa
a gustarcela dopo averla “guadagnata” risparmiando soldi e benzina, facendo del bene a noi e all’ambiente!

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