Avrebbe scritto Goethe:
Fino a che uno non si compromette c’è esitazione, possibilità di tornare indietro, e sempre inefficacia. Rispetto ad ogni atto di iniziativa c’è solo una verità elementare, l’ignorarla uccide innumerevoli idee e splendidi piani. Nel momento in cui uno si compromette definitivamente anche la provvidenza si muove. Ogni sorta di cose accade per aiutare cose che altrimenti non sarebbero mai accadute. Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili, incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo. Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo. Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso.
Ho usato il condizionale perché, per quanto il concetto sia certamente goethiano, queste parole sono in realtà attribuite erroneamente a Goethe. Derivano da una traduzione in inglese molto libera dei versi 214-230 del Faust, ad opera di John Aster (Londra, Cassell, 1835, p. 20).
Ma al di là della filologia il concetto è questo: è importante seminare per il futuro. Guardare oltre gli ostacoli come se gli ostacoli non esistessero. Lasciare gli ormeggi e semplicemente fare (con un progetto, s’intende; non fare a casaccio – ma forse a volte anche fare a casaccio).
Lo vedo succedere a me stesso: ci sono tante magagne nella mia vita, cose che non vanno, paure che non riesco a superare ma mi sto muovendo. (Fondamentalmente questo accade grazie a tanti amici incontrati lungo la via.) Ho deciso di fare comunque dei passi e di conseguenza il lavoro diventa più interessante, ci sono progetti nuovi, sfide. Il futuro mi piace, ma adoro il presente. Sto bene. Forse a dire che sono felice offenderei Rita Levi Montalcini, per la quale la felicità è una cosa da bambini, ma insomma sono soddisfatto e questo presente – l’unico presente che ho, peraltro – mi piace.
Mi sovviene l’Innominato dopo la conversione cui viene sonno e che dorme in pace. Io ho fatto il mio dovere e nonostante gli errori eccetera mi sento in pace. Non potersi rimproverare nulla è importante.
Allora il messaggio diventa questo: fai quel che devi, getta il cuore al di là dell’ostacolo e goditi la pace e il benessere che ne deriveranno.
Hai già pensato. Il prossimo passo è fare.
Commenti
auguri e grazie per le parole
http://en.wikipedia.org/wiki/W._H._Murray
«… but when I said that nothing had been done I erred in one important matter. We had definitely committed ourselves and were halfway out of our ruts. We had put down our passage money— booked a sailing to Bombay. This may sound too simple, but is great in consequence. Until one is committed, there is hesitancy, the chance to draw back, always ineffectiveness. Concerning all acts of initiative (and creation), there is one elementary truth, the ignorance of which kills countless ideas and splendid plans: that the moment one definitely commits oneself, then Providence moves too. All sorts of things occur to help one that would never otherwise have occurred. A whole stream of events issues from the decision, raising in one’s favour all manner of unforeseen incidents and meetings and material assistance, which no man could have dreamt would have come his way. I learned a deep respect for one of Goethe’s couplets:
Whatever you can do or dream you can, begin it.
Boldness has genius, power and magic in it!»
William Hutchison Murray, The Scottish Himalayan Expedition (1951)
The “Goethe couplet” referred to here is from an extremely loose translation of Goethe’s Faust lines 214-30 made by John Anster in 1835.
http://www.goethesociety.org/pages/quotescom.html
to every day there is a use and purpose;
let Resoluteness promptly seize
the forelock of the Possible,
Faust, 214-30