Papà, che smette un attimo l’ossigeno per fare l’aerosol, mi chiede un minuto del mio tempo (ma “gnun-e presse” [non c’è fretta], non sia mai detto che lui imponga qualcosa a qualcuno) per farmi sapere dove sono determinati documenti. Io so che cosa vuol dire.
Noi non parliamo molto – non abbiamo mai parlato molto, io non so esprimermi bene con le parole parlate. Con le parole scritte lo direi con i versi di Carlo Betocchi (Per cui):
Per cui
un vecchio come me s’alza dalla sua
sedia senza vacillare e si guarda
d’intorno. E s’accorge, senza averne
spavento, che il tempo scivola come
rena, e che il nuovo è tutto da venire
ancora tutto da venire: e sente
dire in sé sommessamente, dalla vita:
siamo parte dell’humus che prepara
il futuro, noi che ce ne andiamo.
Sì, lui questo vuole dire. Per cui.
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