Ci siamo davvero

Allora, il progetto è una sorta di uovo di Colombo. Nelle sue parole:

Ci sono molti libri che raccontano le singole esperienze, ma manca qualcuno che le metta in relazione, le incornici, le unisca tra loro. Senza pregiudizi e senza esserne un portavoce.

Chi parla è Daniel Tarozzi, “nostro” direttore, che da pochissimi giorni è partito per un viaggio di cinque mesi alla scoperta dell’Italia che cambia. Ovvero, l’idea è quella di incontrare quelli che lui chiama gli “agenti del cambiamento” per raccontarne poi in un libro le storie, a beneficio di coloro che vorrebbero ma non possono, potrebbero ma non vogliono, potrebbero e vogliono eccetera.

Già, perché alla fine tutto ruota intorno al cambiamento, intorno al mettersi in gioco, all’andare incontro alle proprie paure e ai propri sogni, nel rischiare qualcosa per essere in pace con se stessi.

Daniel sta facendo tutto questo.

E domenica ci incontreremo nel mio angolo di paradiso tra i monti.

È troppo facile e troppo scontato augurarti buon viaggio, Daniel, anche perché so che lo sarà, a prescindere. Già, perché come dice il ragazzo che viene dall’isola (e vale anche per te),

sono molto più vicino alla soluzione di quanto io creda.

Commenti

carlo carlucci ha detto:

Più che l’Italia che cambia Daniel penso voglia incontrare (e collegare) gli italiani che si preparano ai tempi nuovi, al cambiamento cioè.

[…] ovvero quelle persone che credono che cambiare sia prioritario rispetto al lamentarsi. (Ha incontrato anche me, anche se io mi sento pieno di dubbi e domande che non trovano risposte, e pur se penso che le […]

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