Il poster qui a fianco ha accompagnato tutti i traslochi di Tesi & testi. (Nella prima, minuscola sede era proprio sopra il fax.) È un regalo di Daniele di Gennaro, fondatore con Marco Cassini di minimum fax; me lo diede al primo Salone del libro cui parteciparono, nel 1994, e l’ho sempre tenuto caro perché le persone mi furono di primo acchito simpatiche.
Ora quei ragazzi si sono fatti uomini, e Marco Cassini ha pubblicato le sue memorie, ovvero il racconto dei primi quindici anni della casa editrice. L’ho letto d’un fiato, e poi riletto a cercare le similitudini tra una casa editrice e una “casa di traduzioni”; e, anche, tra le sue e le mie passioni.
Le “tre fasi della vita della casa editrice: l’età dell’innocenza, l’età della ragione, e il ritorno all’età dell’innocenza” (p. 69). Me ne sono reso conto leggendo le sue parole, ma per Tesi & testi – dunque per me – è stato lo stesso. L’innocenza e la spensieratezza di oggi sono figlie legittime della ragione di ieri, da cui non prescindono; però permettono di guardare al lavoro con leggerezza nel senso calviniano del termine. Con vantaggi per tutti quindi, a partire dai clienti: non devo seguitare a ripetere che siamo bravi, che facciamo questo e quello, perché i progetti che affrontiamo parlano per noi.
I libri che cita. Impressionante il numero dei libri citati nel corso del volume e in Bibliografia che ho letto in quegli anni.
New York. A New York nel 2003 sono arrivato con la mia valigia di cartone, in un viaggio avventuroso fatto di appuntamenti con colleghi per cercare di capire come si affrontasse il mestiere di là dall’oceano. E la decisione di scrivere un libro sull’industria della traduzione l’ho presa lì.
I refusi. Già dal titolo del libro ho capito il tipo di persona. E in effetti nel volume non ho trovato un singolo refuso, cosa che rallegra il mio spirito di indefesso redattore.
Il fatturato. Lui afferma che il fatturato della sua casa editrice rappresenta lo 0,04-0,05% del settore; percentuale che – non è un caso – è paragonabile al fatturato di Tesi & testi rispetto al totale italiano. Il che ci ricorda che ogni cosa è relativa.
Il suo doppio ruolo di operatore culturale e imprenditore, che è stata anche dall’inizio la mia sfida nel mondo delle traduzioni: ovvero di guadagnarmi da vivere con dignità con un lavoro che avesse in qualche misura un che di “culturale”. Senza prendermi troppo sul serio, ovviamente.
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