Minacce?

Nel numero di giugno dell’ATA Chronicle, l’editoriale del presidente Jiri Stejskal parla delle minacce nei confronti della professione del traduttore identificate dal Board. Le prime due posizioni sono occupate dal “global outsourcing” e dal “crowdsourcing”.

Dice Stejskal a proposito della prima:

Outsourcing itself has been a basic business model in our industry for decades.

Già, infatti trovo molto strano che questo fenomeno sia primo nella lista dei pericoli: dopo che per decenni le aziende di traduzione americane si sono arricchite affidando lavori all’estero, sembra dire, ora che c’è la crisi tiriamo i remi in barca e, insomma, si salvi chi può. Atteggiamento poco lungimirante e poco saggio, a mio avviso, soprattutto se viene dal presidente della prima associazione mondiale di traduttori.

Quanto al crowdsourcing, parlarne oggi come una minaccia mi sembra antistorico. Non si è accorta l’ATA che il mondo è cambiato, sta cambiando e cambierà, e che il concetto romantico di traduttore cui molti di noi sono affezionati è morto per sempre?

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