Molti traduttori storceranno il naso.
(Il 90%, è la mia stima.)
Eppure ieri è stato un giorno semplicissimo ed epocale, per Brainfood: ho iniziato ad usare Google Traslate per la versione inglese, con mio post-editing.
Così, dieci minuti dopo il post in italiano è pronto quello in inglese.
Mentre lo facevo mi chiedevo come avevo fatto a non pensarci prima.
Imperfetto. Migliorabile. Forse fastidioso. Ma vero, reale, tangibile, presente. È quello che Robert Capps chiama “effetto mp3”: ovvero il trionfo del good enough sul perfetto.
Spiega il senior editor di Wired US:
Quel che è avvenuto con il formato mp3 e altre tecnologie “facili” è che le qualità cui diamo valore sono cambiate; e questo cambiamento è così profondo che i vecchi parametri hanno perso di significato: chiamatelo effetto mp3.
E ancora:
Il qui e ora è più importante della perfezione. Questi cambiamenti sono tanto profondi e diffusi da alterare il significato cha attribuiamo alla definizione di “alta qualità”. […] Quel che sembrava perfetto è diventato inappropriato e i prodotti che a prima vista sembrano mediocri spesso calzano alla perfezione.
È esattamente quello io ho visto – nel mio infinitamente piccolo – applicando Google Traslate a questo blog: mi apro ad un pubblico decisamente più vasto, che altrimenti non avrei raggiunto – e conto con questo di allargare la discussione. (Il mio libro nelle mani di colleghi americani fa scena e rinvigorisce il mio ego, ma è di fatto inutile.)
Traduttori, la tecnologia apre un mondo infinito di possibilità davanti a voi: non rimane che approfittarne.
Commenti
Hai fatto caso che le tecnologie che hanno cambiato quest'industria vengono da altre industrie i cui esponenti di solito ci guardano quanto meno con sospetto?Sono altri, cioè, a realizzare ciò di cui poi i "professionisti" del settore non sanno più fare a meno.
È vero, sì. Aggiungo comunque che i miglioramenti della tecnologia (il "good enough") coinvolgono chiunque, possono migliorare la vita – come minimo professionale – di chiunque.