Leggerezze

La scorsa settimana ho fatto una sciocchezza (ho affidato un lavoro ad un traduttore che di fatto non era qualificato per il compito). Il cliente è stato molto comprensivo ma io ne sono responsabile, mi sono preso – soprattutto di fronte a me stesso – la quota parte di responsabilità che mi spettava.

(Quandocumque bonus dormitat Homerus è solo una mezza consolazione, in casi come questo.)

Ho poi rimuginato su questo fatto, ci ho riflettuto, ho cercato di metterlo a posto dentro di me. Alla fine ho tirato due conclusioni.

Dal punto di vista del lavoro, ho capito che questo è un semplice segnale di un fatto che so perfettamente: che voglio che tutti i lavori che escono da Tesi & testi siano eccellenti, perché qualunque cosa di meno è alla fine un boomerang che ti si ritorce contro. Non vale la pena, in una parola. Ruit hora, non c’è tempo.

Dal punto di vista mio personale, mi sono perdonato: ho fatto un errore, ho rimediato come potevo – ben sapendo che il danno era fatto, ma su quel punto non potevo intervenire. Mi sono perdonato e sono passato oltre: il punto fondamentale non è l’errore in sé, che ovviamente e naturalmente capita, ma come noi reagiamo a quell’errore.

Commenti

Luigi Muzii ha detto:

Il concetto moderno di qualità si fonda sulla prevenzione. Tu hai rimediato, ma come pensi di correggere il difetto nel processo che ha portato all’errore? Il miglioramento continuo si basa sull’idea che siamo capaci di imparare dai nostri errori e correggere i nostri comportamenti in modo da non ripeterli. Come si è verificato l’errore? Quali condizioni lo hanno permesso? Qual è la lezione appresa e come pensi di applicare l’insegnamento ricevuto per il futuro? Sono tutte domande che invito sempre i miei studenti, e quelli che poi diventano miei allievi, a porsi sforzandosi sempre di rispondervi e di farsene altre.
Del resto, l’hai detto tu, qualche post più indietro: gli errori, gran maestri.

giannidavico ha detto:

Io penso che le domande siano più importanti delle risposte. Capisco il tuo punto di vista, e condivido quel che dici dei processi, ma mi riservo anche il diritto di sbagliare quando non riesco a fare altrimenti!

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