La desertificazione del lavoro

Mi soffermo ogni tanto a pensare alle differenze tra i miei inizi e quelli di chi entra oggi nel mercato del lavoro a offrire le proprie competenze e i propri servizi. Be’, a prescindere dalle cause la situazione è difficile per chiunque, dunque è triplamente difficile per chi non ha una storia lavorativa dimostrabile alle spalle.

Se penso a me, credo di essere andato più o meno sempre bene per via dell’entusiasmo che mi ha sempre contraddistinto. Ho sempre messo energia e passione nel lavoro. Mi sovviene il Pavese delle Lettere:

Io qui farò tant’altro. Studierò e lavorerò per fare della mia vita la cosa migliore e più bella di cui sarò capace. Per ora vedo quest’avvenire un po’ confusamente, ma non mi spaventa. Ho passato dei momenti atroci nella mia vita e sono ancora qui.

E un concetto simile espresse Ben Hogan:

I feel sorry for the kids these days. They don’t know what it’s like to learn that you can survive almost anything.

Allora alla fine dico è vero che non c’è lavoro, che ci sono poche possibilità, che le prospettive sono tutt’altro che rosee. Ma metti passione in quello che fai, sarai ricompensato. You can survive almost anything.

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