Un concetto espresso da Chris Guillebeau mi ha fatto riflettere in questi giorni:
What could you build that you’d want to escape to instead of escape from?
Ovvero: qual è il confine, la differenza sottile tra una vita piena, scelta, vissuta e un continuo reagire alle pressioni esterne? È lo stesso concetto che ho trovato espresso dall’uomo che ha cambiato per sempre la mia visione del golf:
The lucky people in life are the ones who never forget who they are, not what other people think they are.
È una frase apocrifa, perché fa parte di un romanzo di cui pubblicherò la recensione a settembre, ma il concetto è certamente hoganiano e comunque dà da riflettere.
È un concetto che trovo attualissimo in un momento di vacanza, in cui i nostri sogni possono essere esaminati da vicino, sia che ciò avvenga sulla spiaggia, in una città d’arte o in alta montagna – o anche semplicemente nel salotto di casa, ma senza pressioni contingenti.
Ciascuno ha la sua propria risposta; io la trovo tra qui e qui. Vale da anni e varrà per tutto il tempo che mi rimane, nonostante i detrattori, gli uccelli del malaugurio e compagnia cantando.
Commenti
Scappare verso http://t.co/DM7uM3jBXF [The lucky people in life are the ones who never forget who they are, not what others think they are]
RT @GianniDavico: Scappare verso http://t.co/DM7uM3jBXF [The lucky people in life are the ones who never forget who they are, not what othe…