A volte ritornano

Austin
Quando diedi vita a questo mio diario pubblico, ormai cinque anni fa, raccontando la mia esperienza nel mondo delle traduzioni, lo feci col doppio intento speculare di fissare i miei pensieri e di portare conoscenza ai lettori. Col tempo, lentamente, il focus si è allargato a contenere temi più ampi – il segno che possiamo lasciare nel mondo e l’importanza di fare davvero le cose che ci interessano e appassionano, in due parole.

I due concetti non sono affatto antitetici, come forse potrebbe sembrare. Io non mi tiro mai indietro di fronte al lavoro, e credo che sia importante che quando lavori lavori davvero; del resto, seguire e inseguire le proprie passioni e passare tanto tempo con le persone importanti della nostra vita sono cardini cui non ha senso rinunciare. Quanti, arrivati in punto di morte, vorrebbero aver passato più tempo in ufficio? (Lo scopo ultimo del lavoro è o dovrebbe essere liberare il tempo, non occuparlo fino allo sfinimento.)

Insomma questo blog è il diario di un collegamento tra due concetti solo apparentemente contrapposti. Tutto questo per dire che mi è tornata, improvvisa (ma non inattesa), la voglia – portata da una mail di quella che considero, pur non essendone più membro, la “mia” vera associazione, la ALC – di prendere nuovamente parte ad una conferenza negli Stati Uniti: unire l’utile e il dilettevole, l’esperienza acquisita con quella ancora da acquisire, i fusi orari differenti con le sessioni di lavoro, io me stesso me come operatore del settore e come persona in cerca di conoscenza più ampia.

L’ultima fu ad Austin, tanto tempo fa. Quegli anni sono stati per me, dal punto di vista del lavoro e della conoscenza dell’industria della traduzione, molto intensi: mi ci sono dedicato anima e corpo, ho incontrato molte realtà, imparato concetti e cercato di trasmetterli.

È stato un viaggio (mentale, innanzitutto) affascinante e splendido, avventuroso e foriero di sviluppi e conversari e segni lasciati nel mondo. Poi ad un certo punto ho pensato che potesse bastare e messo in soffitta quel periodo.

Ora quel desiderio mi è ritornato. Con cautela e con i capelli grigi, ma per il 2014 ci sono.

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