Quandoque bonus dormitat Homerus

William Stafford

William Stafford


Oggi partiamo da questo commento di Luigi Muzii:

Non si parla al vento, altrimenti tanto vale restare zitti e questo post è inutile, come gli altri, qualunque altro. Così si sputa in aria.

Commento assolutamente legittimo; però vorrei illustrare alcuni concetti che regolano il mio scrivere.

1. Mi picco di essere uno scrittore. (Che lo sia davvero o meno non è importante, credo di esserlo e questo è sufficiente.) E uno scrittore, per mille motivi, scrive. La scrittura è la mia gioia e il mio cruccio.

2. Non pretendo che i miei pezzi siano imperituri. Ho scritto delle cose che reputo bellissime (immodestamente ma davvero), e altre che sono state giustamente ignorate e che non fa differenza che abbia scritto o no.

3. Con me stesso e con i miei venticinque lettori ho preso un impegno: di pubblicare qui, ogni lunedì del mondo, un pezzo. Che sia Natale oppure un giorno qualunque, che io sia nella comodità del mio studiolo oppure con una connessione lentissima e provvisoria nel mio rifugio tra i monti o dovunque. Così accade dall’11 ottobre 2010, il che fa – se non erro – 178 settimane. All’epoca mi influenzò la scelta di Chris Guillebeau, che utilizzava questo metodo (in realtà per lui si trattava di ogni lunedì e giovedì, ma il concetto non cambia). Ignoro se lo segua ancora ma non è rilevante: lo è per me perché, come dice il Piccolo principe,

C’est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante.

4. Questo blog è un progetto per me importante (che tra l’altro fa parte di un progetto più grande, che è questo sito medesimo). Dove mi porti, ignoro; però è per me significativo e quindi lo curo. Vedo anche che a volte è utile a qualcuno e questo mi fa piacere.

5. Due citazioni, per finire. La prima è di Seth Godin:

Drip, drip, drip, it adds up. The hard part, as you can guess, is the first 2,500 posts. After that, momentum really starts to build.

La seconda è la risposta del poeta William Stafford agli amici che gli chiedevano, visto il suo personale impegno a scrivere poesie tutti i giorni, come facesse nei giorni in cui non era particolarmente ispirato:

On those days I just lower my standards.

Insomma: i giorni dispari, esistono, e come! Ma on those days I just lower my standards – e passo oltre.

Commenti

Sabina Moscatelli ha detto:

“Si sputa in aria”: tecnicamente, che sia botanica o biologia, lo sputo in aria non è affatto privo di valore né di conseguenze. Irriga o semina o fa nascere vita, uno sputo di polline.

E poi capisco l’esigenza di scrivere, il bisogno fisico e impellente di trasferire su un pezzo di carta il pensiero che mi disturba. Lo dico sempre ai miei figli: sono una poetessa, solo che voi non lo sapete.

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