Segnalo questo blog dedicato al mondo della traduzione. Anche se non conosco i colleghi, trovo che sia un buon punto di partenza per un neofita – per un traduttore alle prime armi, per esempio; oppure per un cliente desideroso di capire di più di questo mondo (è un caso limite e insolito, certo) – per entrare meglio dentro a determinati meccanismi che, a seconda del punto di vista, possono apparire scontati oppure arzigogolati.
Nulla di trascendentale o mai visto, per carità; ma informazioni proposte con semplicità e chiarezza. (Del resto quel We keep it simple è una bella maniera di presentarsi ai clienti.)
Qui ad esempio si descrive in poche parole l’allineamento, che fa miracoli nel recuperare velocemente e con efficacia vecchie traduzioni in maniera da poterle immettere in una memoria e dunque riutilizzare per progetti correnti o futuri.
Qui si elogia la semplicità dei processi, che è necessaria per ottenere un risultato finale eccellente (mi sto trascinando dietro da settimane un progetto in cui un cliente continua ad aggiungere pezzettini – in un italiano scritto male, peraltro -, pretendendo quello che ai suoi occhi è pura normalità ma che di fatto è irraggiungibile: ovvero traduzioni eccellenti a partire da un originale zoppicante. Garbage In Garbage Out, non si scappa.)
Insomma alla fine il quadro che emerge è questo: noi, fornitori di servizi linguistici, non facciamo nulla di particolarmente complicato. Soprattutto, quando in partenza il flusso è ordinato e preciso il risultato è al suo massimo (teorico, almeno) possibile.
E quindi questo blog è, nella sua semplicità, una finestra aperta in questo mondo che a volte a noi stessi, operatori del settore, risulta difficile da comprendere.
Commenti
È uno dei problemi di fondo del nostro settore: facciamo un lavoro che – tutto sommato – è semplice. Per tradurre pressappoco non ci vuole “la scienza di Salomone”, come diceva un mio professore. Da qui il proliferare di dilettanti che si cimentano nella professione. L’intelligenza delle persone sopperisce (quasi) sempre agli errori e, alla fin fine, ci si capisce comunque. Ad alcuni questa situazione fa orrore. A me, se mai interessa a qualcuno, non fa né caldo né freddo. C’è spazio per tutti. 🙂