Rallentare

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Cioè, l’altro giorno una signora che mi ha visto due volte in vita sua – e dunque non mi conosce per nulla – mi ha guardato negli occhi e ha detto: “Ha l’aria molto stanca”.

Io fino ai 35 – 40 anni ho sempre dimostrato meno degli anni che avevo, ma ora credo che questi quasi 47 si vedano tutti, e fors’anche qualcuno di più. (Guardo le mie foto e penso ma possibile che tutti quei capelli grigi siano i miei? Proprio tutti quanti?)

Allora quelle poche e semplici parole mi hanno dato da pensare. E credo che la signora abbia ragione. Insomma devo smetterla di cercare sempre di andare più in là dei miei limiti; anzi accettare le proprie debolezze è un gran pregio. Non ho più il tempo di fare tutto quello che vorrei: forse è un bene o forse un male, ma comunque è un fatto.

Il principio 80/20 è fondamentale. Tagliare gli angoli. Lasciare andare. E mi sovvengono anche le parole che Bob Rotella disse a Darren Clarke, nei giorni precedenti il British Open del 2011. Cito a memoria da questo bellissimo libro, ma in breve disse, a lui che si lamentava di non riuscire a toccare la palla: “Darren, tu sai già giocare a golf. Non hai nulla da dimostrare. Vai in campo e fai quello che sai fare benissimo”.

Quel che ho fatto ho fatto, errori e magagne e tempo buttato e sciocchezze varie compresi: quel che so fare so fare, quel che non so pazienza, me ne faccio una ragione. L’altro giorno ho piantato dei pomodori con le mie figlie, nel mio rifugio tra i monti. Quella signora aveva ragione. L’ansia di strutturare il mio tempo di veglia mi corre sempre dietro, ma per ora mi dedico ai pomodori.

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