Traduttori si diventa

words
Be’, i commenti dei partecipanti al primo incontro di questo corso sono stati molto positivi. Questo è un primo risultato; naturalmente non basta, perché è importante che le informazioni che sono passate diventino poi pensiero in chi le ha recepite, e soprattutto, poi, azione. Pavese: essere e fare, potremmo dire con Italo Calvino.

Per me era la prima volta in cui tenevo un seminario a distanza – io, lo schermo davanti e laggiù, chissà dove, un gruppo numeroso di traduttori e aspiranti traduttori che attendevano suggerimenti. Ho avuto un po’ d’ansia prima di cominciare, ma una volta che il seminario ha avuto inizio non ho più pensato, ho semplicemente fatto quel che so fare bene.

Come amo ricordare in questi casi citando Tim Ferriss,

Io non sono l’esperto. Sono l’esploratore e la guida.

Il che significa che mi prendo la responsabilità delle affermazioni che faccio, che illustro dati e non solo opinioni; e nello stesso tempo che mi rendo conto che la materia è delicata perché i traduttori sono tanti (come tanti sono i panettieri, gli avvocati e financo i supermercati, del resto) e perché la professione evolve alla velocità della luce.

Ma il traduttore intelligente non teme il cambiamento. Lo dice bene Mark Hurst:

Now is the moment to learn bit literacy.

E meglio Pasolini:

Non importa avere amato, solo amare importa.

(Ho cercato a lungo, nel tempo, la fonte di questa citazione: so di averla letta in un suo libro ma non sono più riuscito a ritrovarla.)

E meglio ancora, forse, Pavese (lettera a E., 14 ottobre 1932):

Io qui farò tant’altro. Studierò e lavorerò per fare della mia vita la cosa migliore e più bella di cui sarò capace. Per ora vedo quest’avvenire un po’ confusamente, ma non mi spaventa. Ho passato dei momenti atroci nella mia vita e sono ancora qui.

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Intanto il corso va avanti: domani si completerà il primo modulo, e per quanto mi riguarda giovedì completerò la mia partecipazione parlando di résumé (o curriculum vitae et studiorum, o più semplicemente CV), facendo mio l’augurio di Nelo Risi:

Vorrei solo che dall’urto
nascesse una più energica morale.

(Che poi era l’intento medesimo, preciso, che mi ponevo quando ho scritto il libro, tanti anni fa. Non tutto si può fare e non siamo certo immuni dall’errore, ma insomma l’obiettivo è passare della conoscenza.)

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