Notizie dai monti

bosco
Il tempo era incerto, questa mattina.

Appena sveglio ho guardato fuori dalla finestra. Ho sentito il profumo dell’erba tagliata di fresco e, in lontananza, il latrare dei cani. Era quella sensazione fissa, che ormai conosco bene, dell’essere a casa. Il motivo principale che mi spinge a tornare in questi luoghi.

La colazione quassù ha un gusto pieno e diverso. È un rito che ha inizio dal legno della stufa. Il fuoco della stufa sarà sempre amico mio.

Ieri, arrivato da poco, avevo pensato che la felicità può essere fatta anche a forma di bosco. Ma più precisamente, per me, consiste nell’essere bosco, nell’essere parte di questo ambiente. (Nel bene e nel male: perché il bosco da una parte è il mio polmone, respira per me e con me, ma dall’altra si mangia anno per anno il lavoro che nei secoli gli uomini qui hanno compiuto.)
squilla
Allora sono uscito per una passeggiata. Un po’ sull’onda di quella sensazione, un po’ per salutare i vicini e gli amici – anche questo è ormai un rito che mi piace compiere, quando ritorno qui dopo tanto tempo e quando vado via per tanto tempo.

Il tempo. Il tempo qui ha un significato e un valore diversi, rispetto alla vita di città. Il tempo qui è la mano della natura. E le ansie, poi! Le ansie faticano ad arrivare fin quassù – o almeno questa è la mia percezione.

Non ho pensato. Ho provato sensazioni.

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