Qualche giorno fa ho inserito su Langit, la mailing list dei traduttori che lavorano con l’italiano, una richiesta per traduttori aventi determinate caratteristiche per un progetto che reputo decisamente interessante e che sto organizzando in questo periodo.
Sono entrato in contatto con un certo numero di traduttori. Con alcuni ho avuto un veloce scambio di mail, con altri abbiamo approfondito, con altri ancora abbiamo iniziato a collaborare.
In linea con i pensieri che esprimevo lunedì scorso, inserisco qui alcune considerazioni. Non hanno un ordine particolare, ma sono intese come “imbeccate” per i traduttori interessati a negoziare progetti.
1. Il potenziale cliente non è tuo amico
Se cerco un fornitore per un servizio, non mi interessa diventare suo amico. Voglio dire, io nel tempo ho stretto amicizie fraterne con millanta traduttori; ma questo, appunto, può avvenire nel tempo. Se entriamo in contatto per la prima volta significa che non ci conosciamo; e non è necessario che tu mi diventi simpatico, voglio solo risolvere un mio problema e dunque cerco la soluzione a quel problema. Apprezzerò tantissimo se mi parli nella lingua degli affari, ovvero in termini di soluzioni a problemi.
2. Le bugie hanno le gambe cortissime
Dico un fatto che dovrebbe essere scontato, ma non lo è: tutte le informazioni che si danno al potenziale cliente – per mail, a voce o in qualunque forma – devono essere vere. Non devo scoprire che hai ingigantito a dismisura una caratteristica: perché in questa maniera hai tradito la mia fiducia, e non avrai più maniera di recuperare; e in più mi hai fatto perdere del tempo.
3. Il prezzo ha la sua importanza
È difficile che io guardi al prezzo come primo fattore di scelta (capita, ma non è la norma). Il prezzo, comunque, ha la sua importanza. E tu, fornitore, non te ne vergognerai né lo nasconderai: possiamo – dobbiamo – parlare in maniera aperta di costi, perché sono una parte della transazione. Io quando dico il mio prezzo ho (via, cerco di avere) sempre il sorriso, perché lo dico con orgoglio: “Ti piace questo bel progetto? Sono fiero di cedertelo per la tal cifra” – questo è il mio pensiero. Non sempre concludo la vendita, non sempre le cose vanno lisce ma l’idea che sottende il prezzo deve essere questa.
4. Il CV parla molto forte della qualità dei tuoi servizi
Rimango letteralmente basito – triste, quasi – quando leggo un CV che contiene errori in informazioni basilari. Per un professionista della parola scritta! (Sul CV si veda anche qui.) Perché ormai so – so per esperienza – che un tale documento significa purtroppo che la cura che il traduttore mette nel lavoro che fa non è eccellente. E niente meno dell’eccellenza è sufficiente per avere successo. Lo dice magistralmente Nuto nella Luna:
L’ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa ma da come lo fa.
Commenti
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