La crisi? Ma quale crisi?

Cristina mi prende in giro perché quando sento pronunciare la parola “crisi” chiedo sempre che mi si spieghi il significato, in plain Italian. Ora leggo Tom Peters, che dice:

Instant, mindless cutting of R&D or training or salesforce travel in the face of a downturn is often counterproductive-or, rather, downright stupid. Tough times are in fact golden opportunities to get the drop, and the longterm drop at that, on those who respond to bad news by panicky across-the-board slash and burn tactics and moves that de-motivate and alienate the workforce at exactly the wrong moment.

Tough times indeed require tough and unpleasant decisions-but thriving, not just surviving, is an option for those who mix wisdom and boldness of leadership with transparency and maximized employee involvement and engagement.

Il post completo è qui.

(E ricordo con nostalgia e affetto la magia, la meraviglia, il senso di scoperta che hanno accompagnato, in breve sequenza, la lettura di Tempi pazzi, aziende pazze e di Wow! Un successo da urlo, nei primissimi anni di Tesi & testi. Quest’impresa stava nascendo o per nascere, tutto era in nuce, in potenza, in fieri, in divenire. Un’avventura e un sogno, ma anche un’azienda già completamente costruita dentro un acerbo me. E riprendere in mano quei libri, oggi – li ho nella stanza di lavoro, ma li sfoglio mooolto di rado – mi fa tenerezza, quasi come guardare le foto dei propri figli piccoli.)

Già che ci siamo, qualcuno se che cosa significa questa parola per me sconosciuta?

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[…] uno dei miei primi post su questo mio diario pubblico, oltre sei anni fa, dichiaravo di non sapere che cosa significasse la […]

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