Ho deciso di praticare la gratitudine.
A volte mi dimentico di quanto sono fortunato. Me lo hanno ricordato, da ultimo, questo libro (improbabile ma vero) e questo film (che mi ha rammentato del mio progetto, che rimando e rimando, di attraversare la Corsica a piedi).
Ho pensato a due versi di Luciano Erba:
Quanto tempo mi resterà ancora per imparare
a sorridere e amare come te?
(Mamma a volte è noiosa, ma per me ha fatto col cuore e con la sua semplicità contadina molto di più di ciò che avrebbe potuto.)
Ho pensato a Jim Rohn. Vorrei diventare come colui che lui chiama “uno da due quartini”:
Immagino che tu ti faccia lucidare le scarpe. Il ragazzo che te le lucida svolge un lavoro incredibile per te. Di fatto, te le lucida meglio di chiunque altro al mondo. Ricompensandolo per il suo lavoro, considera che tipo di mancia gli dai. Dentro di te pensi: “Gli do una o due monete da 25 centesimi?” Se ti vengono in mente due cifre, scegli sempre la più alta; diventa uno da due quartini. […] Se tu dicessi: “Beh, gli darò una moneta da 25 centesimi”, questa riflessione ti influenzerebbe per il resto della giornata. Inizieresti a sentirti un po’ in colpa, un po’ insicuro. E di tanto in tanto, nel corso della giornata, ti guarderesti il cuoio lucente delle scarpe e diresti: “Sono proprio uno spilorcio. Una misera mancia da 25 centesimi per un risultato così!”
D’altro canto, […] se gli dessi due quartini, ti sentiresti ricco e fiducioso per tutta la giornata. Stenteresti a credere alla differenza che può fare una mentalità da due quartini.
So che rischio di diventare stucchevole e non mi va, ma in una parola voglio dire questo: sono grato a tantissime persone per essere qui, ora, a inanellare pensieri, accumulare sensazioni, cercare (vanamente) di tradurle in parole. Sono grato, sono grato.
Commenti
Io ho deciso: http://t.co/MCzMkMUQzR [“Quando mi chiedono perché lo faccio di solito rispondo: ‘Perché no?”] http://t.co/qVz8w4DbJb