Una parola luminosa

luce
C’era una parola, sopra tutto, che mi girava in testa nei giorni scorsi, pensando al post che avevo da scrivere per oggi: luglio. Luglio di tutti è il mese che preferisco, perché il più leggero, il più caldo, soprattutto perché il più luminoso. Già, la luce di luglio è particolare e non ripetibile.

Soprattutto, pensando alle cose belle che verranno, a #ER16, alle mie camminate solitarie sui monti, al mio rifugio tra i monti che è luogo di partenze e di ritorni, il cuore mi si allarga. Luglio è il mese della leggerezza e della luce, ecco.

Le sensazioni, quelle sì sono importanti. Ieri mi sono lasciato alle spalle, per un po’ almeno, le gare di golf e lo stress che ultimamente mi hanno provocato, o per meglio dire ho elaborato l’idea che il golf in sé non è più assolutamente wow! per me – non in questo momento.

Ecco, allora, le sensazioni sono di leggerezza incipiente, di pensieri leggeri e luminosi. E la leggerezza porterà a riflessioni calme, che a loro volta porteranno a progetti nuovi e appassionanti, progetti che ora ignoro ma che so verranno. Si comincia giovedì: non sarà ancora, propriamente, luglio, ma è luglio nei fatti. Si continua da venerdì, e per dieci giorni, con l’esperienza di #ER16 che mi lascerà stremato (e con me la mia famiglia) ma assolutamente soddisfatto (e con me la mia famiglia).

Sabato sarò a Narbona, che l’ultima volta avevo solo visto dall’alto e da lontano. Questa volta ne girerò le vie solitarie e disabitate, entrerò nelle case immaginando la vita come si è svolta qui fino a cinquant’anni fa. E, fatto ancora più carico di significato e gioia per me, sarò là con mia figlia grande.

E luglio, non da ultimo, porta con sé le propaggini della mia patria seconda, di quella Corsica che dal 2002 mi avvolge, di quella terra in cui mi sono rimescolato e riconosciuto e che sovente mi lascia senza parole e senza fiato.

È un mese leggero e foriero di sviluppi, luglio.

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