Categoria: workout

Far della fatica


“Andiamo a far della fatica”: questa è una frase che sento ripetere spesse volte da un amico al nostro circolo, quando parte per nove buche.

“Far della fatica”: il sintagma che mi ripetevo in continuazione questa mattina, durante gli ultimi 4 km di questa gara, quando le ginocchia mi facevano male, le gambe non rispondevano, il ritmo continuava a rallentare, e quei quattro km non passavano mai.

Ma del resto non è questa l’essenza distillata di Ciapatravers, far della fatica?

E non sono nemmeno arrivato ultimo.

Ma questo non ha importanza alcuna. Quello che veramente mi importa è l’idea di andare avanti nonostante i limiti e le difficoltà, l’età che avanza, il ginocchio sinistro che continua a fare male e così via.

Non mi sentivo molto bene questa mattina prima della gara. Ho fatto il meglio che sapevo avrei potuto fare; soprattutto – strana e contorta la vita, eh? – ho fatto della fatica e sono soddisfatto.

Il mondo è la tua palestra

In questo articolo dirò perché, e soprattutto come, io nel mio cinquantesimo anno di vita sono più forte fisicamente, corro più veloce e in genere ho un corpo più in forma rispetto al me stesso di quando avevo la metà degli anni di adesso, ovvero quando avrei dovuto essere al mio teorico massimo; e, soprattutto, dirò anche perché questo è importante per chiunque desideri prendersi cura del proprio corpo, sia per il presente ma soprattutto nell’ottica degli anni futuri.

Premessa: non sono un guru e non ho nulla da insegnare a chicchessia. Solo, parlo della mia esperienza – che non è più significativa rispetto a quella di chiunque altro – perché qualcuno potrebbe ricavare degli spunti da applicare a sé.

Per spiegarmi bene devo partire da lontano, dai miei trent’anni circa. Allora Tesi & testi era in piena crescita, io ero seriamente impegnato a farla diventare la cosa migliore di cui ero capace, e le dedicavo tutte le energie possibili. (Pensando poi a quel che anni dopo mi hanno fatto, o non fatto, sedicenti consulenti e l’INPS mi viene da sorridere; ma non divaghiamo.) Smisi quindi di giocare a calcetto, che era una delle mie passioni, e per […] continua a leggere »