Anche l’ultima volta disse che si sentiva un po’ stanca e, se si fosse stesa un po’ sul letto, le sarebbe passato. Ma dal suo polso impazzito io capivo che quella volta era proprio l’ultima. Quando chiuse gli occhi e perse conoscenza, mi resi conto e, anche se per tanti anni m’ero preparato, mi ritrovai impreparato. Ero solo accanto a lei e ricordo che continuavo a pensare una cosa infantile: che era la prima volta che mia madre mi abbandonava a me stesso, senza farmi coraggio.
(Luca Goldoni, Se torno a nascere)
Se ne è andato in questi giorni uno dei miei quattro maestri, Luca Goldoni.
(Gli altri sono Ugo Foscolo, Cesare Pavese e Italo Lana.)
Mi è venuto spontaneo, allora, pensare a che cosa ha significato per me, prima come scrittore e poi anche come persona reale. Sono andato indietro con la memoria fino all’estate del 1989, momento in cui grazie ad un’amica scoprii questo scrittore leggero e acuto allo stesso tempo.
Fu amore a prima vista. Ricordo le quantità di tempo speso sulle bancarelle di via Po e di corso Siccardi a cercare i suoi volumi, usati, che divoravo e che negli anni ho riletto infinite volte, la fatica […] continua a leggere »