E oggi è successo. Oggi ho chiuso un cerchio.
Come i miei venticinque lettori sanno, la valle Grana è luogo che mi “appartiene” (o cui appartengo) dal 1974, e alla fine dell’anno scorso non è stato facile dover dire che non avevo più casa mia lassù. Ho cercato di spiegare a me stesso i motivi, ma mi sono stati chiari solo in parte. Insomma era un nodo irrisolto, che si è risolto oggi nella maniera meno immaginabile e scontata possibile.
Sentivo il bisogno di passare a vedere la casa dove sono cresciute le mie figlie, dove ho scritto quantità inimmaginabili di post e articoli, dove ho sognato e respirato e sono stato in pace con me. Per un mio sciocco ed esecrabile errore – ho sentito l’impulso di entrarvi – sono venuto a male parole col “custode” di quel luogo, persona che credevo di conoscere. Ma solo oggi, in verità, l’ho conosciuta.
La persona che era con me mi ha dato lo spunto per la soluzione. “Che cos’avrebbe detto Batista?”, mi ha chiesto. E io non ho avuto (né ho) dubbi: lui avrebbe detto qualcosa come “lassa perdi e ven via”. In realtà mi sono scese delle lacrime di frustrazione per essere stato chiamato maleducato.
Io comunque ho chiesto scusa per il mio gesto, e sono in pace con me.
E in quel momento ho capito. Batista me lo aveva già detto in maniera chiara lo scorso settembre (“Vita Gioanin, orizont!”, e “San Martin spiritual!”, e anche il titolo di questo post è una sua frase riferita alla questione). Ora, non poter andare da lui a chiedere un parere è una cosa che mi pesa, e certamente non sono esente da errori, ma infine ho capito. Ho capito che non devo giudicare e non importa quel che è stato, ho capito che è importante oggi passare oltre. Andare oltre. Dimenticare, perdonare e andare oltre.
Oggi, nel giorno del Signore 1 maggio 2017, ho detto addio alla Piatta. Non arrivederci, ma addio. Addio per sempre.
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