Vado a nascondermi negli angoli più remoti di Corsica, come se il segreto dell’esistenza fosse in un leccio o in una pianta di mirto.
Perché non sto bene con me. Perché mi sopraffà il peso degli errori, dei miei difetti, delle incongruenze, di tutto quello che non mi piace e che non riesco a modificare.
Sono in una terra che adoro e che tuttavia non mi dà sollievo alcuno. Nemmeno questi silenzi e questi paesaggi infiniti.
Qui registro semplicemente il mio malessere, non cerco soluzioni. Mi piacerebbe, nelorisianamente, che dall’urto nascesse una più energica morale; ma ho le prove – esaminando il passato – che questo non accadrà.
Non sto bene con me, e penso ai miei poeti. Con Scotellaro mi capirei; non servirebbe a nulla, ma diremmo pane al pane e sarebbero bei discorsi.
Ciascuno porta nel suo cuore il suo fardello e la sua pena. Io porto i miei.
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