Mentre entravo per la solita lezione settimanale di pilates ai Ciliegi oggi, come tutti i lunedì del mondo, davanti a me camminava un signore distinto, di mezza età, i capelli brizzolati, vestito di tutto punto nel suo bel cappotto blu, le scarpe lucide, e sotto il braccio un fascicolo di un certo spessore, che ho immaginato essere un catalogo con un listino prezzi o simile. Evidentemente era diretto all’hotel per un incontro di lavoro.
È stato un attimo. Ho visto in lui il me che avrei potuto essere, che potrei benissimo essere oggi, un executive con lo stipendio a tanti zeri, tante responsabilità, tanto potere e tanto rispetto da parte dei propri pari e dei sottoposti. Immodestamente dico che ne avrei avute le doti.
Invece nel fotogramma successivo lui è andato diritto all’albergo e io ho girato per il golf, e riflesso nel vetro della porta ho visto Gianni Davico con un berretto comprato al Decathlon per pochi euro, con la tuta e le scarpe da ginnastica come ho quasi sempre durante un giorno normale. Insomma un me stesso mite, semplice, fors’anche dimesso, come in effetti sono io.
È stato spontaneo fare un raffronto: là un uomo di successo e […] continua a leggere »




