Gli occhiali mi danno fastidio, ma senza non ci vedo. Cioè, leggo senza problemi ma col destro faccio fatica; per uscire, miope come sono, mi sono necessari (da millant’anni).
Ho quarantanove anni, ma mentalmente ne ho cinquanta – e questa sottigliezza fa per me tutta la differenza del mondo.
Ho aiutato papà a spostarsi dal divano dov’era disteso al tavolo per la cena. Non c’era peso in quel corpo.
Ho fatto diciotto buche oggi, e le ho godute fino in fondo. Il birdie come i birdie mancati come i tanti par – e anche il quadruplo. Senza problemi. Domani altre diciotto.
In quest’anno ho saputo che due miei compagni di liceo sono già morti – uno poche settimane fa, uno forse da un paio d’anni. Mi sembra tutto così strano. Possibile che sia tutto qui?
I miei capelli grigi, i miei pensieri.
Le mie figlie che cantano insieme “la vita è perfetta”. (Questo aggiusta tante cose.) (Angelo Manzoni, angelo di sangue.) (Gli anni sono brevi.)
Pensieri che si agitano, che cercano di uscire. Li registro qui, adesso, così come sono.