Giu 08


Sono andato sulla tomba dell’amico mio più caro, oggi. Anche se lui non avrà mai cinquant’anni, oggi ne compie cinquantuno.

Si mescolavano dentro di me sentimenti differenti: il magone, ovviamente, che ha provocato lacrime copiose e forse sciocche; ma anche la leggerezza, derivante dal pensiero dell’allegria che lui ha portato nella mia vita.

Mi tornavano in mente alcuni tra i milioni di episodi che hanno legato la sua vita alla mia, indissolubilmente e per sempre. Per esempio quella volta, era il 30 settembre del 2006, in cui tornando dal concerto di presentazione del CD dei Musicant d’Alba ho messo il CD stesso appena salito in macchina, le orecchie e gli occhi ancora pieni di quello spettacolo. E come per magia l’ultima nota dell’ultima canzone ha risuonato proprio quando arrivavo al portone di casa, con la mia primogenita addormentata al mio fianco.

Perché la magia innegabilmente ha permeato e permea la vita di Batista, almeno così come la percepisco io: ci sono di lui un milione di cose che non ho mai capito, perché so bene che non era così importante che fossero capite allora, e tantomeno lo è oggi. Ma la magia rimane. (Un fatto privato di questo genere mi è successo proprio oggi, proprio al cimitero.)

Ho versato molte lacrime oggi sulla sua tomba, ma questo è un fatto scontato. Mi rasserena il fatto di essere andato in quel luogo a ricordare l’amico in questo giorno così significativo; e volevo che si sapesse.


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