Ott 11


Sono stato, in questi ultimi anni, un ragazzo molto fortunato: al punto, tra le altre cose, di essermi imbattuto nell’opera di autori e blogger che mi hanno aiutato tantissimo nei pensieri, nella chiarezza di obiettivi, nella ricerca della semplicità e così via. Chris Guillebeau è tra questi felici pochi.

Seguo il suo blog dal giorno in cui l’ho scoperto (fu una fulminazione: non potevo credere che i concetti che esprimeva in maniera così lineare e semplice avessero così tanta forza dirompente in me), e lo cito spesso e volentieri qui, su Twitter e altrove.

Qualche settimana fa è uscito il suo libro, The Art of Non-Conformity, naturale estensione del blog.

Il blog è una miniera di informazioni nel campo dei viaggi, dell’imprenditorialità, della filosofia spicciola, del coraggio di essere differenti, del desiderio di lasciare traccia di sé. È il primo passo quindi, e per quanto è ampio e articolato potrebbe anche essere tutto. Il libro invece va un po’ più in là, aggiunge notizie e dà al suo scrivere un senso per ora compiuto.

Ecco alcune citazioni che mi hanno colpito, prese qua e là nel libro, un mio personalissimo florilegio:

An important part of the guru-free philosophy is that no one is better than anyone else, and most of what you need to know, you already know. (p. 16).

Can you continue in your quest for 10,000 hours or more? If so, you’re on the right track. (p. 83)

Going to a place like Syria could easily be once-in-a-lifetime adventure, but for me it was just another day at the office. (p. 188)

The fun thing about setting big goals is that once we really get serious about setting them, we often find that they take less time to achieve than we initially expect. (p. 191)

One of the things that separates a goal from a dream is a deadline. (p. 192)

Mediocre travel doesn’t produce many memories. (p. 199)

Which is more important – showing up for eight hours or actually doing the work? (p. 215)

E la conclusione del volume (“It’s your turn now”) può diventare il tuo inizio. Insomma, per dirla con Ligabue, “quando tocca a te / tocca a te”.


2 commenti “The Art of Non-Conformity”

  1. Luigi Muzii ha detto:

    Sai cosa penso di Guillebeau e non mi ripeterò. Mi lascia perplesso, sono anzi decisamente scettico, per non dir di più, il titolo del libro, che è poi quello del blog. L’anticonformismo a tutti i costi è la peggior forma di conformismo a cui mi riesce di pensare, mentre l’arte dell’anticonformismo la trovo addirittura a metrà tra l’ossimoro e il ridicolo. Il suo blog è la cristallizzazione dei luoghi comuni del buon occidentale opulente.
    Credo che i più fortunati abbiano un dovere sociale, etico e morale da assolvere, e non mi pare quello il modo.
    Ma forse sto solo diventando vecchio.

  2. giannidavico ha detto:

    Non so. Chris non ha certo bisogno dell’avvocato, le cose che fa sono pubbliche e chi vuole giudica da sé. Io dico la mia, e le sue parole mi hanno aiutato e mi aiutano tanto, mi hanno spinto alla riflessione e poi all’azione.

    Non so. Quando dico le cose che faccio e come le faccio ben pochi mi credono, la maggioranza sospetta un trucco. Ma è tutto vero! E lo è anche grazie a persone come Chris (e come Simone Perotti, come Tim Ferriss eccetera). Ovvero, magari loro (e altri) non possono insegnare direttamente nulla, ma noi possiamo imparare molto da loro. A me è successo.

    Trovo giusto che tu sia scettico di fronte a queste “americanate”, però considera che – in qualche caso almeno – funzionano.

    Altra considerazione che mi viene in mente: il re è nudo e questo è un fatto, solo che non sono molti coloro che – pur vedendolo – hanno il coraggio di dirlo.

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