Non dappertutto e non comunque, ma la cosiddetta crisi (che io continuo a non capire) ha colpito duro. Uno dei risultati, nel nostro settore, è che le grandi agenzie estere – quelle la cui struttura del lavoro è parcellizzata e molto ben organizzata – ne approfittano per dettare le condizioni ai “loro” traduttori.
Il loro discorso, in sostanza, è: o mangi questa minestra o salti dalla finestra. Nulla di nuovo, per carità: la novità è che l’economia va periodicamente e ciclicamente su e giù (ma non tutti se ne rendono conto) e che nuove leve si affacciano alla professione (e per loro è tutto nuovo).
La sostanza dietro alla sostanza, però è:
si può rifiutare il lavoro pagato male.
Perdere un cliente che paga poco non è una vera perdita: da un punto di vista economico è un guadagno. (Senza contare il beneficio altissimo che deriva dall’essere in controllo della situazione, dal poter depennare dall’elenco clienti un cliente che non porta benefici.)
Resistere si può – è un vantaggio.
Caro Gianni,Il tuo libro, che se non erro è del 2005, ti sembrera' forse come qualcosa che appartiene al passato, ma a mio avviso lo è solo nella tua visione di autore 'che guarda sempre oltre la siepe :-)'Mi pare che rimanga uno dei pochi, se non l'unico contributo scientifico in grado fornire una panoramica del nostro settore e delle tendenze in atto.Allora, spettiamo con trepidante curiosità le tue prossime sfide :-)graziesilvina
Grazie – sto andando al 100% in quella direzione – per i risultati finali bisognerà attendere il 2011, ma questo blog (e Twitter ecc.) sono già una cartina di tornasole del futuro.
Caro Gianni,condivido gran parte delle tue osservazioni, ma permettimi di aggiungere una cosa, piccola piccola.Un cattivo cliente non è solo quello che paga poco; è anche quello che paga male (e in Italia significa praticamente tutti), impreparato e mal organizzato (e quindi poco rispettoso).Quest'industria (la definizione è tua) è difficile: popolata da approfittatori e pressapochisti e per un newbie è una vera e propria palude piena di insidie.In quest'industria trova ampia applicazione la legge di Gresham perché dalla moneta cattiva sono proprio i peggiori che sanno come trarre beneficio.Rifiutare un lavoro mal pagato e rinunciare a un cattivo cliente è senz'altro possibile e consigliabile, ma di questi lavori e, soprattutto, di questi clienti, è l'industria stessa che dovrebbe imparare a fare a meno, facendo pulizia.
Be', gli approfittatori e i pressapochisti sono dappertutto, ma se esistono è perché dall'altra parte c'è qualcuno che permette loro di sopravvivere e prosperare.Sono entrato in questa "industria" a poco meno di 30 anni da ignorante completo. Tutti gli errori che si possono nominare, io li ho fatti. Ma da quelli ho cercato di imparare: ho preso appunti, tutto qui. Non è difficile!La pulizia non avverrà ("è un ipotesi a probabilità zero", come diceva anni fa Agnelli a chi gli chiedeva se la Juve sarebbe stata prima o poi in vendita): ciascuno nel suo piccolo rispetti se stesso, il resto verrà di conseguenza.Piccolo aneddoto: come ogni tanto mi accade, ieri ho rifiutato un lavoro ad un prezzo che è al massimo la metà di quello che chiedo e ottengo di solito. Posso mettermi a "educare" quel cliente (agenzia), che dopo di me troverà altri 95 traduttori e agenzie disposti a lavorare a quel prezzo? Rispondo col sorriso, e passo oltre.