Per la prima volta, quest’anno trascorrerò il mio genetliaco – ennesimo et imminente – nella mia patria seconda, la Corsica: tecnicamente è dunque un anniversariu.
Anche se io mi sento sempre un ragazzo, quarantacinque anni sono tanti. Ma i bilanci non mi interessano, perché quel che ho fatto non è importante: conta invece quel che sta davanti a me, conta soprattutto il momento presente.
E il momento presente è la maestosa e silente e sconfinata bellezza di questi luoghi. Non potrò mai più fare finta che la Balagna (“Balagna” e non “Balagne”, perché when in Rome do as Romans do – e la lingua non ufficiale ma del luogo qui non è certamente il francese ma il corso) sia un semplice tratto di cartina geografica, ormai mi è nel cervello e nel cuore come la Corsica tutta – la mia patria seconda appunto.
Attraverso queste terre, percorro tratti lunghissimi di una terra assolutamente disabitata, arida, magnifica, e ogni tanto incontro minuscoli paesini, quali rari nantes in gurgite vasto. La sensazione è quasi di non sapere dove ti trovi, ma certamente presente a te medesimo, certamente vivo e attento dinnanzi a tanto incanto.
Insomma arrivare ai quarantacinque qui, in un luogo così pieno di bellezza e natura e tradizioni e lotte, è un onore e una felicità, una felicità piena del momento presente. Tutto il resto non ha alcuna importanza.
Sono stato una volta sola in Corsica e me ne sono innamorato. Io che non amo il mare inteso come passatempo domenicale in spiagge affollate, mi sono innamorato degli spazi, dei silenzi e del mare visto dalle coste della Corsica.
E, sarà per l’età o per qualche altra forma di “crisi”, ora sento quasi il bisogno fisico di stare in solitudine e in silenzio a guardare il mare o le montagne attorno.
Ti auguro di passare un buon compleanno (e, tra l’altro, ho scoperto che siamo nati lo stesso giorno e ci separa un solo anno).
Tanti auguri.
@eugenioeu2