Ago 08

Quel semplice atto di prendere in mano Adesso basta di Simone Perotti mi ha portato, oltre a tanti pensieri da condividere, a conoscere diverse persone con cui mi sento affine per lo spirito che hanno verso le cose della vita.

Ylenia Bellantoni è una di queste persone. Bolognese, 34 anni, si è laureata presso la Scuola per Interpreti e Traduttori di Forlì. Ha lavorato come traduttrice e interprete sia da dipendente che da freelance, e al momento lavora in un’impresa che opera nel settore editoriale. Ama leggere e viaggiare, in particolare nei paesi nordici e nei paesi anglofoni (ultimo viaggio fatto: Australia dove ha pensato più volte di emigrare).

Mi ha subito colpito la sua maniera tranquilla e nello stesso tempo sicura di affrontare la vita. Le ho chiesto allora di scrivere un post per Brainfood, per dare a chi legge qualche spunto ulteriore nel terreno del downshifting. Qui a seguire i suoi pensieri (e grazie mille, Ylenia, per averli condivisi).

Io sono downshifter per natura: mi sono presa sin da ragazza del “tempo per me”, perdendone anche di prezioso in alcuni momenti. Ad esempio a vent’anni, quando si dovrebbe seminare per il futuro, io ho rallentato e mi sono presa il tempo necessario per capire chi ero e per fare le cose che desideravo.

Non sapevo allora che questo mio rallentare dai ritmi imposti da altri sarebbe stato chiamato “downshifting” un giorno, ho sempre visto tutti trottare come dei cavallini verso le mete sociali già prefissate senza perdere tempo. Il mondo corre veloce, ti impone dei ritmi esasperati, non aspetta il tempo della maturazione personale – tempo diverso per ciascuno di noi –, ti ha già travolto prima con i suoi cambi di scenario repentini.

Chi rallenta è perduto? Chissà. Di sicuro esce dal sistema, qualcuno riuscirà a rientrarci in modo diverso, magari facendo degli aggiustamenti positivi; altri ne vengono proprio espulsi definitivamente.

È un mondo liquido, scrive Zygmunt Bauman. Quando l’ho conosciuto mi ha augurato “una vita e un amore non liquidi”, un consiglio che cerco di tenere a mente ogni giorno. Non sono mai entrata nella spirale del consumismo e del dover apparire, sono una delle rare donne a cui non piace fare shopping, consumo pochissimo in generale, non ho la macchina per scelta, ho organizzato la mia vita in modo da andare a lavorare e fare tutte le cose a piedi o in bicicletta o con i mezzi pubblici. Amo la natura e i gatti da sempre, sono abituata a soffermarmi sulla poesia delle giornate, dal guardare gli animali nella campagna dal finestrino del treno al percorrere in bicicletta le strade medievali della mia città.

Il lato negativo di questa bella filosofia che perseguo è l’isolamento, per fortuna ho anche il marito che condivide con me la filosofia di vita, però facciamo un po’ fatica a trovare altri simili a noi, la scoperta di Simone Perotti e di tutti gli altri è stata davvero piacevole!


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