È morto un amico, qualche giorno fa.
Un ragazzo di 82 anni, sempre col sorriso sulla bocca e una parola buona per tutti. Sempre di buonumore, qualcuno che portava gioia ovunque andasse.
Se n’è andato così, in un momento, senza nessun tipo di preavviso.
Per il giorno del funerale mi sono tornate in mente le parole che Simon Turner pronunciò all’orazione funebre per David Henderson:
Oggi farò un buon pranzo e berrò un buon bicchiere in onore dell’amico scomparso. Forse potrò anche ubriacarmi, perché così lui avrebbe voluto.
Allora proprio in quel momento ho scelto di fare l’attività che amo di più, giocare a golf. Ho giocato a golf durante il suo funerale, perché la sua volontà sarebbe stata la gioia e non certo le lacrime.
Il giorno dopo sono andato a trovarlo al cimitero. Ho cercato a lungo la tomba, poi grazie ad un aiutante magico che si è materializzato nella forma della signora dei fiori l’ho trovata. Sono stato con lui per un po’, gli ho parlato, ho versato qualche lacrima. Poi sono andato a casa sua a fare le condoglianze alla famiglia, e a portare la mail che gli avevo scritto qualche settimana fa dopo il nostro ultimo incontro e che – poiché non avevo ricevuto risposta – avevo in animo di portargli di persona giovedì scorso all’inaugurazione di questa mostra, dove ero certo che l’avrei trovato. Ma la sera prima è arrivata la ferale notizia, e questo non è più stato possibile. Ho pianto a dirotto di fronte alla figlia, l’emozione mi impediva di trattenermi ma ho detto le poche parole che intendevo dire.
La lezione che lui ci lascia – che mi lascia – è che la morte possiamo sconfiggerla solo volendoci bene tra di noi e sorridendo sempre. Domani sarà troppo tardi per qualunque cosa.
In più, non dobbiamo avere paura, non dobbiamo scappare. Non è stato gioioso andare a casa sua ma è stato bello.
Con tutta la gioia che ci hai portato il sonno, mio caro Tòjo, ti sarà leggero.
Tòjo Fnoj, in memoriam: http://t.co/U09EKUtWnm [“Oggi farò un buon pranzo e berrò un buon bicchiere in onore dell’amico scomparso”]