Mar 23

Rio Tepice
Aveva spiovuto, ieri.

Ho preso la macchina con mia figlia piccola e due suoi amici e siamo andati al rio, che è il luogo per eccellenza della mia infanzia, spazio di avventure senza fine. Un giorno chiesero al mio migliore amico dove eravamo stati e lui rispose con fierezza: “Siamo andati a esplorare nuove terre”. Quella era vita!

A pensarci ora mi sovviene Pavese:

Oh da quando ho giocato ai pirati maltesi,
quanto tempo è trascorso.

Ma non ci sono andato per questo, no no. È stato un caso tangenziale cui ho pensato solo dopo, e nemmeno così tanto. Il motivo vero era la magia, ovvero la magia del mondo visto con gli occhi dei bambini. Tutto era magico per loro: attraversare un ponte, una lumachina, una pozzanghera profonda due dita, una pianta solo un poco fuori dell’ordinario.

Ci siamo infangati, ci siamo divertiti, sono stato un poco bambino anch’io con loro. Cioè insomma la felicità è elusiva e semplice allo stesso tempo, e un bambino può insegnarti tantissimo su di essa. La si può prendere per la coda, come un passero. Quasi un pensiero che ti passa davanti agli occhi e dopo ti chiedi che cos’è, senza capirlo davvero.

Questa mattina uno di loro mi ha detto: “La prossima volta ci andiamo di nuovo!”

Allora ho compreso: uno dei grandi mali che ci affligge è il pensare per prima cosa al nostro bene, mentre se riusciamo per un momento a dimenticarcene e a guardare il mondo con gli occhi di un bambino allora cose meravigliose possono accadere.

Aveva spiovuto, ieri.


Un commento a “In mezzo scorre il fiume”

Lascia un commento

preload preload preload