Apr 06

Babele 2.0
Con piacere porgo ai miei venticinque lettori un altro pezzo di Martina Borgnese (il primo è qui).

La prima volta che sono entrata nel Dipartimento di Lingue Moderne dell’Università di Birmingham ho avuto una strana sensazione. Aprendo la porta, mi sono ritrovata in un edificio circolare che si estende verso l’alto: le travi di legno e i vetri che costituiscono l’intera struttura si incontrano in alto in una voluta a raggera perfettamente simmetrica che ricorda i petali sottili di un fiore. Stando al centro si può vedere l’intero edificio: le porte blu degli uffici, che diventano più scure man mano che si sale, si affacciano tutte verso l’interno mentre una scala troppo stretta e con i gradini troppo alti per non adattarsi meravigliosamente alla stravaganza di questa costruzione si arrampica tutt’intorno come un ramo di edera. Salendo per quei gradini si scopre che ad ogni piano corrisponde una lingua diversa: l’italiano alloggia al terzo.

Avevo già visto una costruzione simile, ma non ricordavo dove. All’improvviso, un’illuminazione: quella costruzione l’avevo già incontrata nella mia immaginazione. Non ho più avuto dubbi: mi trovavo nella Torre di Babele.

Proprio come in quella torre leggendaria, c’è sempre un gran via vai di persone. Si spostano da un piano all’altro cercando di schiacciarsi su un lato della scala per evitare spiacevoli scontri. Si salutano con la lingua che capita, se qualcuno augura “guten Morgen” si sente rispondere con un allegro “bonjour” senza che nessuno faccia caso a quella strana incongruenza linguistica.

C’è però un elemento che rende questa torre diversa da quella della leggenda. È un elemento che la rende diversa nella sua sostanza, che stravolge completamente l’idea stessa di Torre di Babele. Qui, infatti, nonostante ognuno parli una lingua diversa, ce n’è una che parlano tutti: in questa torre del mondo moderno la comunicazione è possibile ed è la chiave di volta che permette alla conoscenza di ingrandirsi e di salire sempre più in alto. Parola dopo parola, mattone dopo mattone, la conoscenza cresce, la torre cresce. Qui, ognuno porta avanti i propri studi e le proprie ricerche sapendo che in realtà sono parte di un unico grande progetto.

È la Torre di Babele 2.0.


Taggato:

Un commento a “Martina Borgnese, Babele 2.0”

Lascia un commento

preload preload preload