Non è solo un’ossessione mia, lo so. Di fatto siamo in milioni, tutti tormentati da un F24 dopo l’altro. Ne paghi uno ed è già ora del prossimo, e non metti mai un punto fermo al tuo lavoro.
Io in questi anni ho avuto difficoltà, e non tanto per via della cosiddetta crisi. Anzi, a ben vedere dal punto di vista del flusso lavorativo e del rapporto entrate/uscite la “crisi” è stata benedetta, per la mia attività: ha portato semplificazione e nuove opportunità. Ma io, io ho fatto errori, sono stato ingannato (i famosi “consulenti”), ho passato degli anni difficili.
Ma è tutto passato. Martedì della settimana scorsa mi sono messo tutto alle spalle. È successo con una lunga camminata in montagna, otto ore di pensieri leggeri e profumi e viste incomparabili. (L’ho raccontato qui, in piemontese perché il mercoledì è sempre giorno di GoPiedmont per me, e la gioia nel renderlo pubblico è stata simile a quella di un “parto” – per tipo e importanza paragonabile all’uscita dei miei libri, tanto per dire.) Ho pensato che ho pagato tutti i debiti e ora, dopo venticinque anni di lavoro, posso finalmente – de facto – entrare nella professione. Una gavetta un tantino lunga, ma non scopro oggi di essere lento in qualunque cosa.
Potrebbe sembrare un fallimento, ma è di fatto un nuovo inizio. È una sensazione magnifica quella di avercela comunque fatta, di essere comunque arrivato fino a qui con un’attività che funziona, soddisfa clienti, produce reddito e così via; anche se avrei potuto fare molto meglio, guadagnare di più eccetera.
(Ricordo un’intervista a Vasco Rossi, credo fosse l’estate del 1986 o giù di lì, in cui lui diceva più o meno non sono ricco ma ho comprato casa a mia madre e sono primo in classifica, i soldi arriveranno.)
Quindi va bene così e insomma io, noi, ce la possiamo fare. Ho quasi quarantotto anni ma sono lento in tutto, e poi ho fatto delle cose, ho capito delle cose. La cosa bella è poter essere qua a parlarne, avere delle prospettive future, poter ricominciare. Cominciare davvero.
C’è vita oltre l’F24: http://t.co/ggEsCFURGO [una gavetta un tantino lunga, ma ci siamo]
Ammiro la semplicità con cui tu Gianni dipingi la vita e le sue mille difficoltà, perché lasci sempre (intra)vedere una speranza, anzi, una promessa, come un arcobaleno in mezzo alla pioggia.
Grazie Berit, apprezzo molto queste tue parole!
Punto e a capo.
Il guadagno sta proprio nella fortuna di essere qui a raccontare, nell’esperienza accumulata, nella serenità acquisita e nella voglia di ricominciare in modo positivo.