Lug 15

I limiti sono solo nella nostra testa: questo motto campeggia sul sito dell’associazione podistica Dragonero, che ha organizzato qualche giorno fa, di concerto con la ProLoco Montemale, il Trail estivo dei due comuni (i due comuni essendo Dronero, il mio “capoluogo”, e Montemale di Cuneo, il mio “paese”). Mi avessero detto vent’anni fa che sarei riuscito (allora, quand’ero al massimo teorico della mia forma fisica, non oggi) a fare di corsa 10,4 km, equamente divisi tra salita, discesa e tratti pianeggianti, parte su asfalto, parte su carrarecce e parte su sentiero (sia pure al mio ritmo pacifico), probabilmente avrei riso un po’ amaro. Ma oggi, che gli anni sono quasi quarantasei, tutto ciò non solo è stato possibile, ma mi pare tranquillo e normale.

La metafora, dunque, è chiara: vedi una montagna di fronte a te, prendi paura e pensi che non riuscirai mai ad arrivare in cima. Oppure non pensi, parti e arrivi in cima. (Misuri prima le forze, beninteso; ma senza lasciare che le paure trainino tutte le cose.) I limiti sono nella nostra testa, ovvero il risultato dipende da noi stessi.

Giovedì scorso c’era questa fiumana di persone che correva, e io mi sentivo sereno e felice anche solo per il fatto di essere lì, partecipe di un evento collettivo; un po’ come mi accadde qualche mese fa con il SUSA. E c’erano queste persone semplici, ed ero di fatto a casa mia, e il piemontese era la lingua non ufficiale ma di gran lunga la più adoperata: insomma tutto concorreva a dirmi che le cose semplici sono quelle che mi danno più soddisfazione.

Stefano Baldini in un suo libro – non ricordo più quale – parla del compagno che invariabilmente incontri durante una corsa, quello che va al tuo passo. Ecco, c’è stato anche questo ingrediente, tutto era tranquillo e semplice e perfetto.

Corri ragazzo, corri.


3 commenti “Corri ragazzo, corri”

  1. […] Poi, anni dopo, in maniera molto casuale, mi sono avvicinato al pilates, alla palestra e infine alla corsa. Oggi queste attività fanno parte integrante della mia routine settimanale, al punto che mi sentirei stranito e fuori posto se saltassi la corsa per più di due-tre giorni di fila, tanto per dire. (Corri ragazzo, corri.) […]

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