L’importanza del feeling nel putt


Parlo volentieri con chiunque del putt, della tecnica connessa, dei problemi e delle opportunità che presenta. E spesso sento parole che rivelano insoddisfazione, quando non addirittura frustrazione. Allora mi chiedo se ci siano delle strade possibili per alleviare queste sensazioni negative.

Alla fine, credo che tutto si riduca a questo: che tu senta il tuo putt come un’estensione naturale delle braccia, del corpo, della mente. Che tu ami il tuo putt, e che ami pattare: da qualunque distanza e con qualunque pendenza. Che visualizzi la pallina rotolare con la giusta forza e nella giusta direzione. Che patti per imbucare, e per nessun altro motivo.

Certo, le lezioni di tecnica sono importanti (e in genere trascurate – secondo me a torto – dai maestri). Però, alla fine non è la tecnica in sé che fa la differenza; mentre è fondamentale che la routine sia ripetitiva, sempre uguale a se stessa e noiosa (aggettivo che nella tecnica golfistica è un complimento!).

E non ci sono scorciatoie. L’unica maniera che conosco per memorizzare un movimento, fino ad arrivare al punto di dimenticare di saperlo fare, ovvero di poterlo eseguire in maniera del tutto automatica e naturale, è quello di ripeterlo per diecimila volte. Diecimila, non una di meno.

Diecimila è un numero che ritorna, nel golf. Scrive Rob Bell in Mental Toughness Training for Golf:

The time required for golfers to achieve “elite” or near elite status is ten years or 10,000 hours of intense involvement.

Diecimila ore per diventare un “virtuoso” del golf. Ok, forse è un obiettivo che non interessa alla maggior parte dei golfisti. Ma diecimila ripetizioni con il putt è un addestramento realistico per chi vuole seriamente migliorare.

Con esercizi, variando le distanze e le pendenze (non sempre le classiche tre palline in piano a sei metri dalla buca!), da soli o con amici (ma diventare bravi è un sport solitario, non per squadre), leggendo libri e articoli (ottimo lo speciale di Golf Digest uscito sul numero di ottobre e segnalatomi dall’amico Stefan), parlando con amici, facendo lezioni e così via. Con un’ora di pratica la settimana per un anno si arriva ad un numero certamente vicino alle diecimila ripetizioni di cui si diceva.

E il cerchio, giocoforza, si chiude.

Commenti

[…] e poi rallentante nella discesa. Abbreviando la salita e accelerando nella discesa trovo che – con i diecimila colpi che dovrò fare per arrivare a interiorizzare il movimento, ovvio – il colpo risulterà ancora più netto e […]

[…] per Pelz sarebbero 17 –, ovvero la misura dalla quale il putt successivo diviene di fatto dato; anche se sappiamo bene che non esiste il concetto di “prossimo putt”), da delimitare con dei tee, e poi segnare cinque distanze dalla buca a 2, 4, 6, 8 e 10 passi […]

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