Questo è il primo libro che in vita mia recensisco senza avere letto.
Tuttavia non lo reputo necessario: ho letto gli estratti che “Golf Digest” di aprile pubblica e mi sono bastati. Ma iniziamo da capo.
La copertina della rivista, fatto salvo un accenno ai Masters e ai soliti consigli sullo swing, è interamente dedicata al libro: Tiger è in copertina, accompagnato da queste parole: “Hank on Tiger / The Big Miss / Exclusive! The book everyone’s talking about”.
Mah. Un’operazione mediatica indubbiamente. Poi però vai a pagina 110, dove inizia l’articolo, e leggi gli estratti e non trovi nulla di sconvolgente, nulla che non sapessi già, nulla che aggiunga qualcosa di veramente significativo alla tua conoscenza.
Mi viene in mente Antonio Ranieri che, dopo la morte di Giacomo Leopardi, descrisse in Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi l’insana passione dell’amico per i gelati. Solo che il mondo non ha mai conosciuto Ranieri, mentre i Canti di Leopardi sono immortali.
E ricordo un’intervista che la stessa rivista pubblicò un paio di anni fa che mi lasciò con sensazioni simili a quelle di oggi. Ne parlai qui.
In sostanza questo libro, al di là del clamore che certamente farà (ma perché riguarda Tiger e non certo perché l’autore è Haney, insomma per quel morboso desiderio che abbiamo di conoscere le vite degli altri, soprattutto se ricchi, belli e famosi), verrà dimenticato presto – e, ciò che è sicuro, nessuno avrà a dolersene.
Commenti
Buon giorno Giovanni, sai se questo libro è stato tradotto in italiano e dove si potrebbe acquistare??
grazie mille
Massimo Corradi (Carpi MO)
No, non è stato tradotto – né penso che lo sarà. Tocca leggerlo in inglese!