Un anno fa, di questi tempi, ero in piena fibrillazione per il bando per diventare assistente di golf, ovvero il primo passo verso il titolo di maestro. Ricordo il momento preciso in cui ho appreso la notizia che tanto aspettavo: ricordo benissimo e con vividezza dove mi trovavo e con chi, ricordo il clima e molti tra i particolari intorno a me.
Di fatto l’unico vero scoglio – e dici niente! – è la preselezione, che quest’anno si terrà dal 16 al 19 ottobre.
Sì, il bando è uscito (è uscito da oltre tre settimane in verità) ma la cosa mi tocca, ahimè!, solo tangenzialmente.
Ovvero: da un punto di vista sportivo quello è sempre il mio obiettivo, ma quest’anno le condizioni di gioco non mi permettono di pensare alla partecipazione.
Non importa: l’anno scorso è stato bellissimo, questo è un anno di transizione, domani si vedrà. Accetto quel che succede. Ho già dimostrato a me stesso di saper giocare come un professionista (per un mese circa, tra giugno e luglio dello scorso anno), tutto ciò che viene in più è grasso che cola. Sono un ragazzo fortunato e tanto mi basta.
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