Conoscere le regole nel golf, si sa, è sia un dovere per il giocatore che – soprattutto – un aiuto e un vantaggio durante il gioco.
Ora la Federgolf distribuisce presso i circoli l’edizione a stampa di questa guida (il PDF è scaricabile qui), che è un riepilogo efficace di tutto quello che è importante sapere in fatto di handicap, EGA, CBA e compagnia cantando.
Raccomando la lettura. Di seguito alcuni commenti.
Intanto, nei Principi fondamentali si ribadisce un concetto che non sempre è applicato correttamente:
Ciascun giocatore farà del proprio meglio per conseguire il miglior risultato possibile in ciascuna buca di un giro valido.
E questo è un monito, chiaro, forte e inequivocabile, ai ladri di handicap, ovvero a coloro che tengono il loro handicap artificialmente alto con lo scopo di vincere le gare a coppie, a squadre, i match play pareggiati e così via. Egregi signori, il vostro comportamento non è ammissibile da un punto di vista di sportsmanship – vedete di darvi una regolata.
Poi, per quanto riguarda l’a volte temuto CBA (Computer Buffer Adjustment, che sostituisce il vecchio CSA e misura il grado di difficoltà media di una gara), esso può andare da +1 a -4: dunque un punteggio di 38 punti Stableford farà sempre scendere l’handicap del giocatore.
In sostanza occorrono due cose: conoscere le regole e fare almeno 38 punti per gara. That’s it.
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