Oggi parla la parte pirandelliana che è in me.
Alla penultima gara al mio circolo, lo scorso anno, registrai un +7 con un triplo bogey finale dovuto a presunzione: avevo tirato il drive sulla destra, avrei dovuto rimetterla in pista, fare un approccio e due putt, prendere il bogey che ne sarebbe risultato e veder scendere il mio handicap di 0,4. Invece io vedevo il green ma sbagliai il conseguente ferro 7 tra le piante: l’ego ebbe la meglio sulla ragione e il mio handicap restò immutato.
Il risultato lo vedo però oggi: domani inizia il trofeo del Tigullio e io mi trovo primo escluso, mentre anche solo un 0,2 in meno mi avrebbe fatto entrare. Uff. (Va detto anche che c’è una differenza abissale rispetto all’anno scorso, quando il taglio fu di 12,5, mentre quest’anno cade a 4,9.)
Si parva licet, penso ai rabbit, i giocatori di torneo di seconda fascia che un tempo correvano da un torneo del PGA all’altro nella speranza di ottenere un posto nel tabellone principale grazie alle qualificazioni del lunedì.
Insomma ho ancora una minima speranza che qualcuno questa mattina si ritiri: metterei veloce le scarpe e correrei a provare il campo. L’alternativa – molto più reale, in verità – è di trovarmi mesto (si fa per dire) nel mio campo, questo pomeriggio…
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Pirandello e Rapallo: http://t.co/LIVrq9Bbzo [qualcuno si ritiri, per la miseria!]