Un mattoncino ufficiale

L'Albenza
Sono tornato ieri sera dal Mattone d’Oro, gara ufficiale FIG che si è tenuta al golf club Bergamo “l’Albenza” – ovvero il circolo di colui che, insieme a Mario Camicia, ha di fatto introdotto il golf in Italia.

È stato bellissimo; e, a beneficio dei miei venticinque lettori, racconterò ora l’esperienza.

Innanzitutto non ero sicuro di volerci andare, sia per una questione di costi che di tempo sottratto a lavoro e famiglia. Ma la notte precedente il mattino dell’ultimo giorno utile per l’iscrizione ha portato consiglio, e sono andato sul sito per verificare a quanto cadeva il taglio. Sorpresa! Le iscrizioni erano state chiuse con un giorno di anticipo. Chiamo il circolo, e mi dicono che non c’è più nulla da fare. Mi sembrava strano (la normativa tecnica è molto chiara sul punto), ma mi metto l’animo in pace e passo oltre. A fine mattinata guardo un’ultima volta il sito, per scrupolo e invidia, e con somma meraviglia mi accorgo che le iscrizioni sono state riaperte. Wow! Con l’aiuto prezioso della segreteria del mio circolo provvedo ad iscrivermi. Sono dentro!

Lunedì prova campo. Faccio le prime 12 buche e trascuro le altre, le immagino soltanto (ero troppo stanco, era tardi e avevo ancora del lavoro da fare).

Martedì parto con le prime 9 pressoché perfette (+1), poi le seconde sono più difficili (+8). Errori mentali molto più che tecnici, mi sono lasciato distrarre ma complessivamente sono soddisfatto.

Il secondo giorno vado meglio. Quando il secondo colpo alla 18 atterra nei pressi del green sono certo di essere nel taglio, che era il mio obiettivo (ero 67° come handicap nelle iscrizioni e passavano i primi 48, quindi era tutt’altro che scontato). Aver poi imbucato da fuori per il birdie mi ha dato la carica.

Ieri, ultimo giorno, tutto procede al meglio fino alla 15, dove faccio un errore marchiano con l’approccio (un sand da 80 metri dall’asta che, complici il vento e la discesa, batte lungo e finisce in ostacolo d’acqua). Vado in confuisione per qualche minuto e ne esco con un triplo bogey. Cosa che un po’ mi pesa ma passo oltre. Finisco con par – bogey – par e sono comunque molto soddisfatto.

Alla fine sono 38° (ero 31° dopo il primo giro e 30° dopo il secondo) e torno a casa felice.

Ho speso qualcosa più di 300 euro in totale.

Le statistiche:
– media colpi: 81,77
– fairway: 62,21%
– GIR: 37,61%
– up and down: 33,52% (qui c’è da lavorare, soprattutto nelle uscite dal bunker sono stato insufficiente)
– media putt: 31
– putt per GIR: 2,08

Gli errori:
– non aver comprato la mappa del campo (l’ho ricavata dal sito ma non è sufficiente, deve essere molto più analitica – questa cosa la faccio in genere);
– qualche errore di troppo negli approcci col sand dai 50-80 metri (voglio provare ad usare il pitch quando possibile);
– come detto, le uscite dal bunker.

Giudizio complessivo su campo e circolo: bellissimi.

Complessivamente un’ottima esperienza.

Commenti

[…] Un mattoncino ufficiale ott 04 […]

Mauro Varischetti ha detto:

Ciao Gianni,
mi presento, sono un 36enne (sposato e papà di una bambina di 11 mesi) ed abito in provincia di Bergamo, questa estate ho ripreso a giocare (o meglio a praticare, sono socio di un campo pratica) una volta la settimana (meteo permettendo!!!). Seguo da poco i tuoi post, e devo dire che ti invidio per il tempo che riesci a dedicare al golf… e soprattutto per i risultati che riesci a conseguire. Io dovrei essere hcp 26.5, dico dovrei perchè l’unica gara che ho fatto è stata 7-8 anni fa… in compenso questa estate giocando qualche volta 9 buche sul campo “La Rossera” ho giocato tra i 6 ed i 12 colpi sopra il par, non male tenendo conto che non giocavo da un anno. Ora che mi sono presentato passo alle domande 🙂 L’iscrizione alla gara costava €90, hai dovuro pagare anche i greenfee?!? Lo so che al momento con il mio hcp non vado da nessuna parte però dato che il portafoglio è sempre vuoto sto cercando di capire se c’è un modo di fare gare senza svenarmi. 😉 La passione è tanta, è da quando sono un ragazzino (e guardavo Lotti in TV) che amo questo sport, però negli anni non sono mai riuscito a praticarlo quanto avrei voluto, quindi a 36 anni (con i primi capelli bianchi) ho deciso di dare una scossa al golfista dormiente dentro di me, ho trovato come praticare spendendo cifre alla mia portata, però devo ancora scoprire come fare gare senza dover aprire mutui!!! 🙂

giannidavico ha detto:

Ciao Mauro,

grazie per la tua presentazione – sebbene virtualmente, è sempre un piacere conoscere i miei lettori.

Per rispondere:

– sull’invidia ti rimando qui: https://giannidavico.it/brainfood/la-vita-2-0/ (e in generale ti dico che credo – fermamente – che quel che faccio io non ha nulla di straordinario o miracoloso, basta organizzarsi);

– i risultati sono la conseguenza della dedizione, che a sua volta è figlia della passione: io *sono sicuro* di poter portare qualunque golfista con handicap alto, anche neofita, ad un minimo di 15, e fino a 4 chiunque abbia un minimo di talento – però deve fare come dico io. Invece troppe volte vedo che si pensa che comprare la soluzione – come per esempio l’ultimo modello di driver RocketballXYZ al titanio rinforzato da 500 euro – risolva il problema. No, non e ancora no: il tuo swing è nella polvere del campo pratica – Ben Hogan docet, e solo tu puoi tirarlo fuori di lì;

– l’iscrizione alle gare federali e ufficiali è sempre compresa di green fee e giro di prova (il tutto è specificato molto chiaramente nella normativa tecnica: http://federgolf.it/FileDownload.aspx?filepath=Allegati%20per%20sito/NORMATIVA%20TECNICA%20%20agg%20%20al%20%2016%20aprile.pdf);

– giocare senza svenarsi è possibile, per esempio quasi tutti i circoli hanno convenzioni con altri campi (soprattutto per i giorni feriali, ovvio); altro sistema, senza arrivare alle ufficiali dove il taglio è sempre bassissimo, sono le federali e le patrocinate.

Se hai altre domande chiedi!

In bocca al lupo per i tuoi progressi,

Gianni

Mauro Varischetti ha detto:

Ciao Gianni,
grazie per le risposte!!!
Approfondirò l’argomento “la vita 2.0”, ho già letto i libri di Simone Perotti, però non ho ancora trovato la formula adatta per la mia vita. Se ti va magari di questo in futuro ne parleremo.

Sono daccordo con te sul fatto che “non è il bastone che fa il campione”, mentre l’allenamento fatto con criterio e dedizione mi può sicuramente permettere di arrivare a giocare il mio miglior golf. Dato che citi Ben Hogan mi viene in mente che ieri sera guardavo con siddisfazione i calli della mia mano sinistra mentre li confrontavo con i disegni di Ravielli… tutto felice perchè erano quasi uguali a quelli di Hogan.
Bene, allora quando giocherò con regolarità 2 colpi sopra il par le 9 buche, inizierò a fare qualche gara, fino ad allora allenamento, allenamento ed ancora allenamento!!! 😉

giannidavico ha detto:

Tutto bene, con una nota: non aspettare troppo per le gare, perché di fatto non sarai *mai* pronto come vorresti. Inizia appena puoi!

Mauro Varischetti ha detto:

Ok Gianni, vedrò di seguire questo tuo consiglio, quindi obbiettivo prima gara in marzo/aprile.

giannidavico ha detto:

E perché non ottobre-novembre? Solo giocare per il gusto di competere, senza aspettative ma concentrandosi su ogni singolo colpo e vedere come va?

Mauro ha detto:

Ciao Giovanni,
principalmente perchè il mio budget per il Golf è molto risicato, quindi devo ottimizzare le spese, dovrò puntare su poche gare ma buone, il massimo che potrò permettermi in questi mesi dovrebbero essere un paio di giri da 9 buche (in settimana) per vedere come gira lo swing al di fuori del campo pratica. Mettila così, sarò una specie di Bobby Jones squattrinato. 😉

giannidavico ha detto:

Eh, nulla da dire su questo! Allora fai il meglio che puoi con quello che hai – io faccio il tifo per te!

Mauro ha detto:

Esatto cercherò di fare il massimo!!!
Bene allora adesso tu hai 26 lettori… ed io un tifoso!!! 🙂

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