Non ho mai fatto su questo blog gli auguri di Natale e buon anno ai miei lettori, perché credo che gli auguri abbiano senso solo se fatti ad personam: certo un generico augurio non si nega a nessuno, ma a che pro?
Eppure questa settimana l’ho dedicata a questo, sia su Brainfood che su GoPiedmont, e dunque la chiudo facendo la stessa cosa anche qui (il mio antico desiderio di simmetria colpisce ancora!). Perché col tempo sento che qui si è creata una comunità, per quanto piccola, di golfisti interessati a migliorare il proprio gioco, ad andare oltre la solita sfida con gli amici (non che non sia piacevole, per carità! solo che il golf è un’attività ben più larga e profonda), a scoprire temi nuovi, siti, libri eccetera. E io condivido volentieri quel che so.
“Fairways and greens” è il classico augurio americano che si fa a chi si appresta al proprio giro, e per estensione diventa il mio augurio ai miei venticinque lettori per il loro anno golfistico che è alle porte.
Anche se, va detto, il progresso tecnologico degli ultimi anni rende un poco obsoleto questo sintagma, che probabilmente dovrebbe essere accorciato in “Greens”: risulta ad esempio evidente dalla lettura di questo libro che i ferri sono di gran lunga il colpo più importante nel golf, ovvero che prendere i green è fondamentale per vincere.
Ma va bene, ciascuno declinerà l’augurio secondo il proprio gusto e dandogli la propria interpretazione. Un altro anno di gioie ci attende. Fairways and greens.
Commenti
Fairways and greens: http://t.co/wJ47IRulSH [un augurio golfistico per l’anno alle porte] http://t.co/xZoxuaJt17
Buone Feste anche a te Gianni!!!
Personalmente spero che l’anno nuovo oltre a portare tante gioie si porti via almeno un paio di colpi ed anche qualche acciacco. 🙂
Stai già lavorando perché ciò accada, vero, Mauro? 🙂
Certo che sì Gianni… Tai Chi(scoperta recente) + swing lenti tutti i giorni (o quasi…ci sono giorni in cui la spalla non mi permette movimenti così ampi…)… anche perchè come ha detto (o almeno così ho capito) Chris Pei “Se il medico come cura ti prescrive di prendere una pillola al giorno per 7 giorni e poi di tornare a farti visitare, non devi prendere 7 pillole il giorno prima di tornare dal medico”, lui si riferiva al Tai Chi ma credo che come per tutte le cose così come nel golf, un poco tutti i giorni (ricordo a riguardo un tuo consiglio per il putt) sia meglio di tanto una volta a settimana… soprattutto se uno vuole migliorare (o ci si ritrova un fisico deboluccio come il mio).
p.s. Ho ripreso la rilettura del libro di Broadie, appena arrivo a buon punto ci sentiamo anche perchè nel frattempo la mia memoria a breve termine si è già persa il 90% dei concetti…
Sempre saggio Mauro!
Broadie: io ho cominciato a seguire i suoi dettami, ma lo trovo poco pratico. Già i compagni di gioco mi dicono che sono lento, poi prendo tutte quelle note e non si finisce più… Forse il suo software (se uscirà) potrebbe aiutare.
Le note vanno interiorizzate.
Intendi che sei diventato lento perchè hai iniziato a segnare tutti i dati come fanno sul PGA Tour?!? Le soluzioni possono essere o giochi da solo… o ti porti la figlioletta che in cambio di un aumento della mancetta potrebbe fare i rilievi del caso. 🙂
Forse però con la pratica tutte le operazioni diventeranno automatiche e quindi meno lente, ma sicuramente si impiegherà cmq più tempo.
Non so come sarà il suo software ma se sfruttasse il gps del cellullare potrebbe semplificare/velocizzare il tutto, anche le analisi dei dati.
p.s. Stavo pensando che già ora usando quei software per cellulare che fanno da gps range finder “es. Golf GPS & Scorecard” si potrebberò raccogliere un bel po’ di dati da utilizzare per creare le statistiche dei colpi guadagnati/persi.
Giocare da solo non mi dispiace… Ieri per esempio ero sul green della 13 alla Margherita quando ha iniziato a nevicare, e ne ho approfittato per interiorizzare un dettaglio che ho appreso da “The Impact Zone” di Clampett che sto leggendo, ovvero il far partire (leggermente) il fianco sinistro per dare avvio al downswing nel chip. La sensazione è stata magnifica, e la neve non faceva che rafforzare il mio apprendimento.
Figlioletta: sì, è una buona idea. Però il golf diviene sempre più costoso! 🙂
Sì, il suo software sarà ovviamente un’app dell’iPhone o simili, però l’uscita continua a essere ritardata… forse interessa pochi fissati come noi!
Non conoscevo l’app di cui dicevi ma l’ho scaricata e ti saprò dire. Comunque pare interessante!
Il libro di Clampett non l’ho mai letto, però ricordo un articolo su golfdigest con il grafico del punto più basso dello swing che per pippe come me è prima della pallina per i pro invece è diversi pollici dopo.
Ti sei preso un nuovo smartphone?!? 😉
Colgo l’occasione per augurarti nuovamente un Felice Anno Nuovo!!! 🙂
Clampett dice cose interessantissime in mezzo a banalità e racconti di quanto era bravo, di quella volta che ha consigliato Vijay eccetera; ma la parte che io trovo sostanziale e imprescindibile e davvero utile è quella che riguarda il lag, che – ormai ho capito – per me è lo spartiacque tra il 3 e lo 0 (e dunque il mio “lavoro” per i prossimi tre anni).
Ho preso da qualche mese uno smartphone, sì: è il mio primo, e devo dire che è molto utile – anche se il mio vecchio telefonino a conchiglia rimane insuperato! 🙂
Tantissimi auguri a te e alla piccola!