Edoardo Molinari, il ritorno

Edoardo Molinari
Be’, io ho provato un’emozione, ieri.

Quel che ha fatto Edoardo Molinari – prendere l’ultimissimo posto dell’ultimo treno per l’European Tour – dice tanto del carattere del giocatore. È una bella storia da raccontare e da ricordare. Ieri aveva segnato un doppio bogey alla sua quinta buca, il che lo poneva di cinque colpi fuori dal taglio. Cinque colpi da recuperare in tredici buche… non bruscolini. Ma ha subito reagito con un birdie alla buca successiva, e poi con altri quattro nelle sue seconde nove per entrare nel taglio col numero massimo di colpi necessari.

Su Twitter ha chiosato:

Call it destiny, guts, hard work, desire or simply luck…but this 32 on the back nine is second only to my back nine in Gleneagles in 2010!

E il commento più bello a mio avviso è stato quello di Gonzalo Fernández Castaño:

As I told you a few weeks ago: form is temporary, class is permanent. #bravo

Un giorno un amico mi disse di averlo incontrato al supermercato, e ovviamente avergli fatto i complimenti per il gioco. Ecco, con un personaggio così mi piacerebbe passare del tempo, sentirlo raccontare di golf ma non solo. Perché ieri ha fatto molto di più di un giro di golf: ha segnato una strada, ha dato l’esempio per tutti noi, ha fatto vedere che il lavoro duro paga.

E poi mi è anche venuto in mente quel giorno di sei anni fa, un’altra bella pagina di golf. Ma del resto la sua carriera è lunga e contiene tanti episodi significativi. Alti e bassi, ma sempre con emozione e partecipazione.

Edoardo Molinari, grande talento e soprattutto grande lavoratore. Call it a day.

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