No, abbiamo scritto un libro di golf.
Perché questo volume, che ha l’obiettivo di guidare il golfista nei meandri del campo pratica, di illustrargli i perché e soprattutto i percome del fatto che la pratica golfistica non è soltanto utile, può essere anche divertente, è nato da una mia idea che cullavo da anni, ma si è poi arricchito degli apporti di diversi professionisti: il mio editore, Yuri Garrett, che ha creduto nel progetto; Andrea De Giorgio, che è il maestro che mi ha preso in cura quando il mio handicap era intorno al 9 e volevo andare oltre, e che col tempo mi ha portato fino al 4; Roberto Cadonati, psicologo sportivo da cui negli anni ho imparato tantissimo; e Franco Iacovitti, preparatore atletico e docente presso la Scuola Nazionale di Golf.
Questo libro, che sta andando in stampa e uscirà nel giro di tre settimane, parte da lontano: da quel sabato 7 febbraio 2004, quando per la prima volta presi in mano un bastone da golf; dal 22 gennaio 2008, quando scrissi qui il mio primo, timido post; dalle 6mila ore di pratica concentrata passate in campo pratica, dalle arrabbiature e le conquiste, da quello che ho appreso e anche da ciò che non sono riuscito (ancora) a fare. Ho cercato di sistematizzare tutto quanto per offrire un manuale ad uso del golfista seriamente interessato a migliorare.
E, come detto, non sono stato solo in questa avventura; e sono ben consapevole ora, a progetto concluso, del fatto che il libro è molto più pieno e ricco e completo essendo strutturato in questa maniera.
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